Concorso-beffa: bandito, bloccato e posti occupati

Indetto nel 2008, prevedeva l’assunzione di 5 impiegati e 16 operai Sospeso dalla Regione per vizi procedurali: furono assunti gli interinali

LANCIANO. Risposero in 2mila al concorso indetto nel 2008 dalla Sasi, società che gestisce il sistema idrico integrato, per coprire 21 posti a tempo indeterminato, 5 da impiegati e 16 da operai. Nel 2010, pochi giorni prima della prima prova, tutto si bloccò, per iniziativa della Regione. Dopo questo intervento, però, non ci furono spiegazioni e tutto finì nel dimenticatoio. Ma ci sono persone, che ancora oggi, chiedono che venga fatta chiarezza. Vogliono sapere che fine ha fatto il concorso, divisi tra il sogno di rincorrere ancora il posto fisso e la realtà che vede quei posti già occupati.

«Tutti ricordano le assunzioni fantasma effettuate dalla Sasi con chiamate dirette senza alcun tipo di selezione e senza alcun requisito», dice una iscritta al concorso, «nonostante la società sia soggetta a norme di diritto pubblico. Per far tacere le recriminazioni e metter fine a quelle assunzioni furono indetti nel 2008 due concorsi: uno per 16 posti di operaio e uno per 5 posti di impiegato. Poi il nulla. Tutto è rimasto così come volevano e quei posti li hanno occupati».

Il concorso fu indetto nel 2008: per problemi logistici e di controllo delle 2mila domande solo nel 2010 riuscì a partire. Ma, a 10 giorni dalle prove di selezione, che avrebbero chiamato a raccolta nell’area fiera i 2mila candidati - 1.700 per i 5 posti da amministrativo e 346 per i 16 da operaio - tutto si bloccò. «La Regione aveva invitato l’ente a sospendere la selezione per vizi procedurali», ricorda l’allora presidente Sasi, Gaetano Pedullà, «e il concorso fu bloccato. E non fu più ripreso». «Non ho trovato concorsi in sospeso al momento del mio insediamento», aggiunge Domenico Scutti, attuale presidente e successore di Pedullà, «credo che fossero scaduti i termini entro cui indire il concorso. Ma non avendo bandito il concorso e non avendo gli atti non posso pronunciarmi in merito». A Scutti, però, abbiamo chiesto se quei posti poi sono stati assegnati. Se fu indetto un concorso per 21 posti a tempo indeterminato, vuol dire che di quelle figure c’era bisogno. «È un discorso delicato», spiega il presidente Sasi, «al mio insediamento non ho trovato posti vacanti. Quei posti da impiegato e operaio erano coperti da personale interinale. Durante questa gestione abbiamo cercato di mettere in ordine anche la questione degli interinali, di quelle persone che lavorano in Sasi da anni, hanno acquisito competenze e professionalità ma che in base alle legge, dopo 36 mesi, dovevano essere mandati via. Siamo riusciti a stabilizzarli, non tramite Sasi, ma grazie alla stessa società interinale che li ha assunti e a noi inviati. La Sasi non ha fatto e non fa assunzioni». Quindi addio concorso e addio posti fissi.

Teresa Di Rocco

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