«Consigliere per gli stranieri, atto di civiltà»

L’assessore Bendotti: porterà in aula le iniziative sugli extracomunitari e sul fenomeno migratorio

LANCIANO. Un passo di civiltà e di progresso, un modo per dare voce a una realtà che è sempre più presente e viva in società. Sono queste le ragioni che hanno spinto l’amministrazione comunale di Lanciano a proporre l’introduzione in consiglio comunale di un cittadino extracomunitario. Il provvedimento, che impone la modifica dello statuto comunale e la creazione di un regolamento, viene discusso oggi in consiglio.

«La figura apolitica del consigliere straniero», spiega l’assessore alle politiche sociali, Dora Bendotti, «vuole essere introdotta per rappresentare all’interno del consiglio comunale, l’intera comunità straniera residente. Le sue funzioni principali sarebbero quelle di portavoce delle principali problematiche, di propositore di tutte quelle iniziative che interessano la comunità e di tutto quanto possa essere attinente al fenomeno migratorio».

Il consigliere straniero non avrebbe diritto di voto e non concorre a determinare il numero legale delle sedute, ma avrebbe diritto di parola ed è chiamato a partecipare ai lavori del consiglio comunale, delle commissioni consiliari permanenti e delle commissioni speciali. «Ritengo che questo sia un grande atto di democrazia e civiltà», ribadisce l’assessore Bendotti in risposta alle polemiche della minoranza che giudica l’iniziativa un’“operazione di facciata”, «non vogliamo accattivarci nessuno. È obbligo in una società sempre più multietnica garantire il diritto di parola al cittadino straniero che risiede regolarmente su un territorio, paga le tasse e lavora onestamente. Sarò orgogliosa e soddisfatta quando, prossimamente in commissione, potremo studiare la formula per un regolamento specifico».

I cittadini stranieri sul territorio frentano rappresentano il 4% della popolazione totale, 1.320 unità su un totale di 36.304 abitanti. Le etnie maggiormente presenti sono quella romena e albanese; a seguire le comunità cinese, polacca e ucraina.

A sostegno dell’amministrazione interviene anche il segretario cittadino del Partito democratico, Leo Marongiu: «Stiamo attenti ai segnali regressivi. In questo momento è utile discutere, ma è un momento di emancipazione civica riconoscere politicamente la presenza di tanti cittadini che non hanno diritto di voto, ma che partecipano all’economia locale. È importante dare segnali di apertura». (d.d.l.)

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