Contrade senz’acqua da tre giorni la Sasi sotto accusa

I cittadini protestano nella sede della società pubblica «Ci prendete in giro da anni, adesso basta»

LANCIANO. Nonostate le operazioni di riparazione della conduttura terminate alle 10 di domenica, ancora non è tornata l’acqua in alcune contrade di Lanciano. La protesta è arrivata ieri pomeriggio fin nella sede della Sasil la società che gestisce il servizio idrico. Esasperati e beffati, alcuni residenti di Rizzacorno, Villa Elce, Villa Pasquini, Re Di Coppe si sono dati appuntamento in contrada Follani, perché da sabato alle 16, dopo la rottura della conduttura principale Casoli-Castel Frentano dell’acquedotto del Verde, sono rimasti all’asciutto. L’acqua, infatti, non è affatto tornata nelle loro case nella serata di domenica, a differenza delle zone centrali di Lanciano e di quanto sostenuto dalla società, secondo la quale il problema era stato risolto.

«Siamo esasperati», sbotta N.R., di Rizzacorno, «da sabato siamo senza acqua e senza preavviso. In centro hanno avvisato che l’acqua andava via, mentre nelle nostre contrade, quelle più penalizzate perché da mesi vengono chiusi i serbatoi dal pomeriggio, non hanno annunciato chiusure. Ci siamo ritrovati senz’acqua, senza poterci lavare e bere perché non abbiamo potuto fare neneanche le scorte. Vogliamo l’acqua, basta con le chiusure». «Da sei mesi tutti i giorni i rubinetti sono a secco dalle 14,30 alle 8 del mattino dopo», aggiunge Giovanni D’Astolfo, di Rizzacorno, «ma ora è troppo. Da sabato siamo a secco. Ho una bimba di due mesi che da tre giorni lavo con i fazzoletti imbevuti. Ci sono persone che hanno familiari allettati che non possono lavare. Per di più ci sentiamo presi in giro perché dalla Sasi continuano a sostenere che l’acqua c’è. Ci hanno preso per imbecilli?».

Oltre al danno c’è anche la beffa. In questi giorni stanno arrivano le bollette della Sasi. «Non le pagheremo», dicono inferociti i protestanti, «perché pagare un servizio di cui non usufruiamo?». A protestare sono arrivati anche da Villa Pasquini e da Sant’Onofrio. «Siamo senz’acqua da sabato», dice Luisa, «non si può andare avanti così. Pile di piatti nei lavandini, di panni. Almeno avessero avvisato». «A Villa Elce l’acqua è tornata per tre ore», precisano dall’associazione la Nostra Valle che ha raccolto 830 firme tra le contrade a sud della città per avere l’acqua dalle 10,30 alle 13,30. «Il problema non è dato da questa rottura, ma dal fatto che tutta le rete è rovinata e non c’è un piano per sistemare il servizio».

Mentre i residenti aspettavano i dirigenti Sasi, è arrivata una signora da Re di Coppe, senza acqua fino alle 17 di ieri, con una bottiglietta gialla in mano. Limonata? Bevanda esotica? «No», risponde, «è l’acqua che da due mesi esce a Re di Coppe. Me l’ha data mio padre e l’ho portata ad analizzare». Ma la risposta dell’impiegata Sasi è stata lapidaria: “Ripassi dopo il 20 agosto. Ci sono le ferie”. «Porterò anche una bottiglia mia», ha aggiunto la donna, «perché anche in via Milano da un po’ di giorni l’acqua esce di questo colore».

Intanto fuori dalla sede Sasi la protesta è continuata fino a sera. Il vicesindaco, Pino Valente, ha cercato per tutto il pomeriggio di contattare i dirigenti Sasi, senza successo.

Insomma, è bufera sulla Sasi, finita sotto accusa per la gestione delle informazioni e della comunicazione sul guasto alla condotta Casoli-Castel Frentano. «Ho verificato di persona, sabato notte, l’impegnativo lavoro svolto da tecnici e operai della Sasi», afferma il sindaco, Mario Pupillo, «al contempo da parte della società c’è stata una carenza di comunicazione riguardo la tempistica dell’intervento, il protrarsi delle riparazioni che ha ritardato l’erogazione idrica e prodotto disagi aggiuntivi alla popolazione. Il sito internet della società, ad esempio, non ha fornito alcuna indicazione. Il Comune ha dovuto sostituirsi nell’informare i cittadini, mentre questo è compito esclusivo della Sasi».

«Grazie alle dichiarazioni al Centro del presidente della Sasi, Domenico Scutti», afferma il sindaco di Castel Frentano, Patrizia De Santis, «si è accertato che ci sono problemi strutturali sulle reti idriche, cosa che alcuni sindaci, da anni, sostengono sia nelle assemblee sia con atti come l'impugnamento dei bilanci Sasi». Intanto anche Castel Frentano alcuni cittadini hanno telefonato al Centro lamentando un’assenza di comunicazione, da parte dell’amministrazione comunale, sull’interruzione dell’erogazione dell'acqua. "Non abbiamo ricevuto nessun fax dalla Sasi: ho saputo la notizia alle 18,15 di sabato dopo che l’interruzione era giù stata fatta», spiega la De Santis.

(Hanno collaborato

Teresa Di Rocco

Stefania Sorge

Matteo Del Nobile)

©RIPRODUZIONE RISERVATA