Contrade senz’acqua l’esasperazione arriva in consiglio

In aula il caso della carenza idrica: convocati i vertici Sasi «I residenti pagano di più per avere solo disservizi»

LANCIANO. Arriva in consiglio comunale il problema della crisi idrica e in particolare delle chiusure notturne dei serbatoi da parte della Sasi, la società pubblica che gestisce il servizio, che stanno colpendo da mesi le contrade a sud di Lanciano e il popoloso quartiere di santa Rita. E sono i consiglieri di maggioranza il prossimo 30 luglio a sollevare il problema che, sottolinea il vicesindaco Pino Valente, «essendo grave occorre venga discusso e chiarito davanti all’assemblea civica e ai cittadini. Nella mozione chiediamo al sindaco di rivolgere un formale invito al consiglio d’amministrazione della Sasi a fornire, una volta per tutte, i motivi reali di queste interruzioni del servizio idrico e di avvisare i cittadini delle chiusure tramite i mezzi di comunicazione come previsto nella carta dei servizi».

Nella mozione si legge, infatti, che molti cittadini lamentano che la Sasi non avvisi mai delle interruzioni che avvengono anche di pomeriggio, rendendo difficile lo svolgimento delle normali attività quotidiane, come bere, lavarsi, soprattutto ai tanti residenti che non dispongono di impianti di autoclave.

Inoltre il documento evidenzia che queste interruzioni avvengono in una zona che è servita dalla rete idrica più recente, realizzata negli anni ’80. Ma in consiglio si discuterà anche delle oltre 700 firme raccolte dall’associazione culturale apolitica “La nostra valle” che ha sede a Villa Elce, che si è fatta portavoce dei disagi dei residenti delle contrade di Villa Elce, Villa Andreoli, Fontanelle, Rizzacorno, Sant’Onofrio, Villa Pasquini, Iconicella e di Santa Rita ( ma ci sono anche problemi a Nasuti, Re di Coppe e Colle Pizzuto) che da mesi sono privati dell’acqua tra le 14 e le 22 fino alle 7 o le 10 del giorno dopo. Nella petizione i cittadini chiedono proprio al sindaco, Mario Pupillo, e al consiglio di convocare i vertici Sasi, in particolare il presidente, Domenico Scutti, per risolvere l’emergenza idrica, avere risposte sul perché viene tolta l’acqua nonostante sia stato attivato il nuovo acquedotto e sulla qualità dell’acqua che bevono, visto che ci sono stati casi di gastroenterite, sullo stato di condutture e serbatoi.

«La Sasi deve prendere provvedimenti immediati per risolvere il problema che ha anche negative ricadute economiche sui cittadini», sottolinea il consigliere comunale di Progetto Lanciano, Giuseppe Ferrante, «che pagano bollette più alte per un servizio che non hanno, come l’acqua, e per voci come depuratori e fogne che in alcune contrade mancano».

Teresa Di Rocco

©RIPRODUZIONE RISERVATA