Corso Marrucino da rifare

Appalto entro ottobre per sostituire la pavimentazione.

CHIETI. Ha solo diciassette anni il basolato lavico di corso Marrucino ma ne dimostra molti, molti di più. Come la gran parte delle pavimentazioni lasciate in eredità dall’ultima amministrazione democristiana, quella cancellata da tangentopoli, e dalle successive giunte di centrodestra che hanno governato la città a cavallo tra i Novanta e i primi anni del nuovo millennio. Strade che oggi si presentano dissestate, con mattonelle deformate e fatte a pezzi dal passaggio continuo dei veicoli. Tracciati stradali pensati per durare a lungo, ma che si sono presto trasformati in autentiche mulattiere urbane. Ora l’amministrazione Ricci ha programmato un corposo intervento di restyling. Si partirà proprio dal corso, la strada più cara ai teatini del colle. Non è previsto lo stravolgimento dell’attuale arredo urbano. Al contrario, verrà riproposto lo stesso materiale: pietra lavica.

Sarà insomma una sorta di grande intervento di manutenzione straordinaria, con cui si provvederà a sostituire le mattonelle rovinate o mancanti. Praticamente tutte, dall’altezza della ex Banca d’Italia fino alla Trinità. «Abbiamo verificato che non era più possibile fare rattoppi dignitosi», chiarisce l’assessore ai lavori pubblici, Luigi Febo, «così si è deciso di sostituire completamente la pavimentazione». Stessa taglia e disegno su tutto l’asse del corso, compreso il tratto mai realizzato, quello che dall’incrocio di via Spaventa approda a piazza della Trinità. Costo complessivo dell’opera, circa 350mila euro. «Stiamo predispondendo la gara e contiamo di affidare l’appalto entro fine ottobre», prevede il delegato di Ricci, «parliamo qui di interventi che avevamo programmato con l’annualità 2008 del piano comunale dei lavori pubblici. Ma abbiamo dovuto velocizzare l’iter, perché il problema del corso si è acuito.

Tante persone si lamentano per le cadute e la pericolosità della strada. Poi abbiamo le richieste dei commercianti, che legittimamente invocano maggiore decoro sulla strada principale del centro storico».
Ma perché non approfittare del nuovo appalto per fare qualcosa di diverso? «Cambiare del tutto la pavimentazione con materiali e arredi nuovi avrebbe comportato lo studio di un progetto più elaborato, a costi notevolmente superiori. Cose che al momento non possiamo permetterci».

L’allarme per le strade in dissesto conduce direttamente in via Arniense, un altro fulgido esempio di come Chieti abbia smarrito del tutto quell’aura di civiltà romana, quell’epoca lontana in cui i basolati erano realizzati a regola d’arte e quindi potevano durare secoli. «Per via Arniense abbiamo deciso di fare una cosa diversa», riprende Febo, «l’attuale pavimentazione non regge più il peso del traffico, quindi realizzeremo le parti laterali in porfido, come a disegnare dei marciapiedi, e una fascia centrale, larga 3-4 metri, coperta da uno speciale asfalto antinquinamento e antirumore.

Si tratta di un materiale fonoassorbente che catalizza le polveri sottili Pm10». I tempi di realizzazione sono collegati ai lavori aperti nel rione Santa Maddalena, attorno a piazza Matteotti. «Ultimata la ripavimentazione dei vicoli di Piano Sant’Angelo», spiega Febo, «sarà la stessa ditta a procedere con la riqualificazione di via Arniense».
In questo caso, si parla di un appalto per complessivi 1,8milioni di euro già affidato all’impresa Primo Flacco di Quarto (Caserta).