Cure negate a un bimbo, Asl condannata: «Il diritto alla salute viene prima dei limiti di spesa»

La sentenza sul caso di un paziente autistico. A rendere nota la vicenda è l’associazione “Sos autismo-insieme per l'inclusione”, presieduta dall'avvocato Christian Bove
CHIETI. Ancora una condanna per la Asl Lanciano Vasto Chieti, costretta ad assicurare le cure a un bambino autistico di quasi tre anni, che se le era viste rifiutare a causa della mancanza di fondi. Non è il primo caso. Il provvedimento fa seguito a una cospicua serie di atti del tribunale che continuano a ribadire lo stesso principio: vale a dire che il diritto alla salute viene prima di quello al rispetto dei limiti di spesa.
A rendere nota la vicenda è l’associazione “Sos autismo-insieme per l'inclusione”, presieduta dall'avvocato Christian Bove che ha seguito in prima persona la vicenda, curando il ricorso in tribunale. All’associazione si sono rivolti i genitori del piccolo che aveva ricevuto dai medici una diagnosi di autismo grave. I medici, fa sapere l’avvocato Bove, avevano raccomandato l’avvio «urgente» di un percorso terapeutico specifico per l’autismo. I genitori hanno così bussato alle porte di tutti i centri convenzionati della zona, ma la risposta è sempre la stessa: mancano i fondi per garantire le cure.
A questo punto la famiglia ha chiesto aiuto all’associazione che, dopo le diffide, si è rivolta al tribunale di Chieti. Due giorni fa è arrivata la decisione del giudice Laura Ciarcia che, nel solco di una ormai consolidata giurisprudenza, ha ribadito la preminenza del diritto alla salute rispetto ai limiti di spesa e ha conseguentemente ordinato la presa in carico immediata del bimbo, condannando la Asl anche al pagamento delle spese legali.
«Vorrei dire che sono soddisfatto», commenta Bove, «ma in realtà, nonostante i proclami rassicuranti della Asl di Chieti, la situazione rimane critica. Sono ancora tanti i bambini e ragazzi lasciati senza le terapie e impantanati nelle liste d’attesa. Per di più le diagnosi di autismo sono in costante aumento. Le famiglie andrebbero informate sull’importanza di un intervento precoce che è fondamentale soprattutto nei primi anni di vita, perché può portare a significativi miglioramenti nelle capacità cognitive, linguistiche e sociali. Un intervento mirato e tempestivo può aiutare questi bambini a sviluppare abilità sociali essenziali, migliorando la loro qualità di vita e il loro benessere. E invece l’azienda sanitaria teatina, incurante delle tante condanne, va in senso opposto, rifiutandosi non solo di stanziare le risorse economiche necessarie a garantire a tutti le terapie, ma finanche di aprire un tavolo di confronto più volte sollecitato dalla nostra associazione. Così facendo il peso di una condizione complessa e fortemente invalidante come l’autismo ricade interamente sulle fragili spalle dei genitori che non possono neppure rivolgersi al privato stante i costi proibitivi delle terapie. Auspichiamo un intervento anche da parte della Regione», conclude l'avvocato, «affinché adegui il budget al fabbisogno reale del territorio».
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