industrie: nuovi prodotti e crisi

Denso investe Cisl: la Val Sinello invece muore

VASTO. Di positivo c’è che Denso, uno dei colossi industriali più importanti del territorio, sta portando avanti gli investimenti e si prepara a sfidare l’Europa con nuovi prodotti. Allo stato...

VASTO. Di positivo c’è che Denso, uno dei colossi industriali più importanti del territorio, sta portando avanti gli investimenti e si prepara a sfidare l’Europa con nuovi prodotti. Allo stato attuale, tuttavia, la crisi costringe l’80% delle aziende, da Vasto a Gissi passando per San Salvo, a ridurre drasticamente la marcia. Molte hanno addirittura chiuso i battenti. I sindacati tornano sulle barricate.

Denso. Il 27 maggio per i lavoratori dell’industria metalmeccanica giapponese di Piana Sant’Angelo sarà un giorno importante. I dirigenti hanno convocato i sindacati per fare il punto della situazione: comunicare a che punto sono gli investimenti e rivelare quali sono i programmi futuri in attesa del lancio di nuovi prodotti. La Denso punta, infatti, sul nuovo alternatore Sc per recuperare fette di mercato. Entro il 2014 saranno investiti 50 milioni di euro per migliorare i prodotti e realizzarne di nuovi. L’industria giapponese, produttrice internazionale di sistemi integrati e componentistica per auto, punterà su prodotti competitivi. «Il piano di investimenti», spiega Primiano Biscotti, segretario provinciale della Cisl, «procede secondo programma, ma la crisi resta». Entro luglio partirà la produzione dei nuovi alternatori e per fine anno Denso dovrebbe iniziare a rifornire due grandi e prestigiose case automobilistiche, Mercedes e Bmw, grazie al ritorno della produzione dei motori di avviamento. Resta la flessibilità. I contratti di solidarietà termineranno il 18 novembre 2013. L’auspicio è che dopo quella data si torni a lavorare a pieno ritmo.

Val Sinello. Il sorriso di Primiano Biscotti si spegne parlando della Val Sinello. «Insieme ai colleghi di Cgil e Uil da almeno due anni abbiamo paventato la desertificazione della zona industriale di Gissi invocando strade e servizi», ricorda Biscotti. «La politica ha ignorato i sindacati. Le aziende stanno fuggendo. La Val Sinello in queste condizioni non interessa più nessuno». Una dichiarazione, quella di Biscotti, che fa il paio con il comunicato diffuso qualche giorno fa da Giuseppe Rucci, segretario provinciale della Cgil. «La precarietà è in crescita», segnala Rucci. «Cresce la disoccupazione giovanile. Le difficoltà sono così tante che si ha la sensazione di essere stati lasciati soli», è l’amara considerazione del sindacalista. «La riconversione della Golden Lady è un triste capitolo e si aggiunge alla chiusura della Arkema, e alla crisi del Pantalonificio D’Abruzzo. L’epilogo della vicenda del Gruppo Valsinello è un’altra pagina amara. Il paventato ridimensionamento dello scalo ferroviario è indirettamente un ulteriore durissimo colpo per il territorio, le aziende e i lavoratori», ripete Rucci. E intanto a Vasto i sindacati cercando disperatamente una ciambella di salvataggio per salvare la Sider Vasto. «Ce la stiamo mettendo tutta, ma non è facile», ripete Mario Codagnone segretario generale Cgil invocando risposte concrete e rapide da parte dei governanti.

Paola Calvano

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