Devasta di notte la casa dell’ex fidanzato «Vado in galera ma prima ti ammazzo»

La 51enne distrugge con un coltello televisore, letto, poltrona ed elettrodomestici, poi le pesanti minacce via Whatsapp L’indagata dovrà restare lontana dall’uomo, l’avviso del giudice: «Se violerà l’ordinanza, potrebbe finire anche in carcere»
CHIETI. Nel cuore della notte, ha mandato in frantumi la finestra di casa dell’ex fidanzato, ha fatto irruzione all’interno e, armata di coltello, ha distrutto tutto: dal televisore gigante con lo schermo di 75 pollici agli arredi, dagli elettrodomestici al divano, passando per il letto. Il raid compiuto da una teatina di 51 anni è stato solo l’ultimo episodio di un inquietante vortice di minacce di morte e scenate di gelosia. Una spirale così opprimente da spingere il giudice Luca De Ninis, su richiesta della procura di Chieti, ad adottare una misura cautelare nei confronti della donna, accusata di atti persecutori e violazione di domicilio aggravati, che ora dovrà rimanere ad almeno 300 metri di distanza dall’uomo di 54 anni. L’ordinanza notificata all’indagata dalla polizia contiene già una sorta di diffida che, al netto del linguaggio da aule di tribunale, suona così: adesso non si scherza più; se sgarra di nuovo, c’è il rischio concreto che finisca persino in carcere.
LE ACCUSE
La cinquantunenne non si è rassegnata alla fine della relazione sentimentale e ha cominciato a perseguitare l’ex tempestandolo di messaggi e telefonate, con l’obiettivo di riallacciare quel rapporto troncato dallo scorso aprile o comunque di incontrarsi. Quando l’uomo, esasperato, ha deciso di bloccarla sul cellulare, l’indagata non si è fermata e ha iniziato a scrivere messaggi minatori su Whatsapp alla figlia di lui. Un esempio? «Io lo ammazzo. Poi vado in galera ma prima lo ammazzo». Fatto sta che la vittima è stata costretta, secondo il pm, a vivere nella paura e a cambiare le proprie abitudini di vita.
IL BLITZ
Il cinquantaquattrenne ha denunciato tutto alla polizia dopo il blitz del 21 ottobre. Quella sera l’uomo, a suo dire pressato dalle richieste di incontri, ha accettato di uscire con la ex. Erano in macchina insieme ed è nata una lite quando lei è scesa dall’auto per comprare le sigarette al distributore automatico e ha sferrato anche calci al parabrezza. A quel punto la vittima, temendo che la situazione potesse ulteriormente degenerare, ha deciso di dileguarsi, lasciare a piedi la stalker e non rientrare a casa. E allora è scattata la vendetta: la cinquantunenne è piombata davanti all’appartamento dell’ex, si è attaccata al citofono e, quando ha capito che dentro non c’era nessuno, ha messo in atto il piano di devastazione di cui sopra. È finita qui? No, perché l’indagata, dopo la sfuriata, si è anche addormentata nell’abitazione poco prima distrutta. Quando si è svegliata, dopo le sette del mattino, è stata lei stessa a chiamare la polizia, non si capisce bene per quale ragione, tant’è che il giudice – nel provvedimento – ipotizza una personalità disturbata.
L’INTERROGATORIO
L’indagata, assistita dall’avvocato Sonia Spinozzi, potrà respingere le accuse e fornire la sua versione dei fatti nel corso dell’interrogatorio in programma giovedì.
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