Di Giuseppantonio: un tavolo per l'Acs

Vertice sull'azienda che rischia il trasferimento a Cassino. Oggi riapre la Sevel

ATESSA. Un tavolo con tutti gli attori interessati per evitare «lo scippo Acs». Il presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, ha convocato i vertici di Isringhausen, capo-commessa dei prodotti della Acs, per trovare una soluzione all'annunciata chiusura dello stabilimento di Atessa dell'azienda, che intende trasferire la produzione a Cassino. 

A rischio ci sono 28 posti di lavoro, di cui 10 occupati da donne. La Acs produce in Val di Sangro spugne destinate alla Isringhausen, un'industria italo-tedesca che le utilizza per i sedili montati sui veicoli della Sevel.  Un mese fa la direzione ha annunciato la volontà di lasciare la Val di Sangro e delocalizzare gli impianti nel frusinate. Scelta dettata, a suo dire, da ragioni economiche: lo stabilimento di Atessa avrebbe bilanci in rosso e sarebbe meglio delocalizzare la produzione a Cassino, dove il gruppo ha già altri siti industriali.  Il presidente della Provincia di Chieti, dopo aver tentato di far recedere l'Acs dalla sua decisione, confermata invece dal consiglio di amministrazione della società, adesso riparte all'attacco convocando i vertici della Isringhausen, la ditta che dà lavoro alla Acs e che potrebbe esercitare un ruolo decisivo nella delicata vertenza.  Nella richiesta di incontro Di Giuseppantonio ribadisce che il trasferimento rappresenta «una decisione irrazionale e incomprensibile». «Sarebbe antieconomico spostare la produzione negli stabilimenti laziali quando poi è destinata a tornare in Val di Sangro», sottolinea. Il presidente della provincia evidenzia anche la negatività della scelta sotto l'aspetto occupazionale, perché «la chiusura rappresenterebbe un colpo ferale per l'economia, anche per via dell'alta presenza di manodopera femminile».  Intanto oggi riapre la Sevel, rimasta chiusa venerdì e ieri per cassa integrazione dovuta alla rimodulazione della produzione. Ora impianti aperti per tre giorni, poi venerdì scatta di nuovo la Cig fino al 4 giugno per le stesse ragioni. Era da dicembre che la Sevel non effettuava fermi produttivi dovuti alla crisi di mercato.

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