«Di Stefano pensi a finanziare gli acquedotti»

Di Giuseppe (Pd) al deputato forzista: la Sasi lavora nella legalità sotto il controllo dalla Regione

LANCIANO. « La Sasi non rientra nelle competenze specifiche di Fabrizio Di Stefano che ha stabilito di prevaricare i ruoli e di occuparsi personalmente della società dell’acqua cercando di convincere tutti che la società non opera in maniera corretta, auspicando quasi che le cose vadano male. Si occupi piuttosto di far arrivare in Abruzzo i fondi per completare tratti di tubature o di fogne che zone servite da Sasi aspettano dai tempi di passate gestioni affatto illuminate».

È la risposta di Camillo Di Giuseppe, sindaco Pd di Altino, al deputato Di Stefano (Fi) che sostiene che la mancata iscrizione al Registro delle imprese impedisce alla Sasi di operare e potrebbe anche inficiare tutti gli atti che avrebbe firmato questo cda considerato illegittimo. Azioni che saranno analizzate anche dalla Regione a cui intende ricorrere, che provocherebbero danni ai cittadini e che il Pd, il centrosinistra che ha eletto Scutti, copre con il silenzio.

«Abbiamo un presidente competente che non va a chiedere concordati ai fornitori e paga regolarmente i lavoratori oltre a essere sempre più efficiente nell’erogazione del servizio», dice Di Giuseppe riferendosi a Scutti, «la Sasi, inoltre, è sottoposta da sempre al controllo da parte della Regione che indica la società come esempio di gestione virtuosa. È ridicolo che Di Stefano scriva alla Regione suggerendo alla stessa il percorso da compiere sulla fusione tra Isi (società del patrimonio delle reti idriche, ndc) e Sasi quando la Regione stessa, in una lettera in possesso di tutti i sindaci e che recapiteremo anche a Di Stefano, scrive che l’Isi dovrebbe essere chiusa da un bel pezzo».

Per il Pd Di Stefano deve restare fuori dalla gestione della società che è controllata dai sindaci, anche da quelli di centrodestra che non erano e non sono d’accordo sulla nomina di Patrizio D’Ercole nel Cda Sasi, visto che non possiede i requisiti per esservi. «Di Stefano si occupi di far arrivare in Abruzzo i fondi per tubature, fogne, depuratori», attacca Di Giuseppe, «che non arrivano da tempo. I sindaci di centrosinistra hanno eletto Scutti senza nemmeno un voto contrario e gli stessi sindaci sono abituati a pensare al benessere dei cittadini più che ai giochi di potere».

Oggi, nell’assemblea dei sindaci convocata dalla Sasi per discutere della fusione tra le due società, si vedrà a cosa i primi cittadini sono interessati, visto che questa fusione è attesa addirittura dal 2006, che lo impone anche la Regione ma a cui non si riesce proprio ad arrivare. Nonostante gli stessi sindaci siano allo stesso tempo soci sia dell’Isi e sia della Sasi. (t.d.r.)

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