«Di Stefano pensi di più a Tollo»

Ricci (Pd): nessuno gioisce per la sua candidatura a Chieti.

CHIETI. «Fabrizio Di Stefano uomo nato e vissuto a Tollo, che lì abita e lì paga le tasse, vorrebbe venire a gestire una città che non è la sua». Francesco Ricci, candidato sindaco del centrosinistra attacca frontalmente il Pdl e i suoi uomini.
A Ricci non sono piaciuti i toni politici beffardi e pungenti usati dagli esponenti del centrodestra: il senatore Di Stefano, l’assessore Mauro Febbo e il candidato sindaco del Pdl, Umberto Di Primio. «La giunta Ricci sul Marrucino è stata fallimentare. Bene hanno fatto a mettere in cartellone i “Pagliacci”, è l’opera giusta», aveva sottolineato Di Stefano tra i sorrisi di Febbo e Di Primio. E, ancora, a turbare Ricci cattolico osservante, le dichiarazioni di Di Stefano. «Il centrosinistra non vincerà nemmeno con l’aiuto di tutti i santi del paradiso», ha previsto Di Stefano.

Ricci si è sentito offeso nel profondo e si è lanciato all’attacco. «Di Stefano e Di Primio scherzano con i santi e con i miracoli perché evidentemente non credono che i miracoli qualche volta possono anche realizzarsi. E l’unico miracolo possibile», dice Ricci, «sarebbe sicuramente quello di impedire che con loro possano tornare a governare le vecchie logiche spartitorie e clientelari della politica che tanto male hanno fatto a questa città. Con gli uomini che stanno proponendo per candidarsi alla guida della città di Chieti la casa comunale rischia di traformarsi in un rifugium peccatorum e hanno il coraggio di scherzare?». Ricci preso dall’ira si avventura nella critica personale di Di Stefano non solo dipinto come usurpatore di un posto nel Comune di Chieti, «lei che è nato e vissuto a Tollo», ma ironizza sul fatto che Febbo e Di Primio hanno «gioito» per la candidatura del senatore Pdl. «Rispetto, poi, alla sua candidatura al Consiglio comunale di Chieti», osserva sarcastico Ricci, «non riesco a comprendere di cosa dovrebbero gioire i chietini».

«L’unica conclusione da tirare è che gli uomini del centrodestra non hanno sufficienti potenzialità locali da spendere per vincere questo assalto alla diligenza; e, ciò, non mi sembra proprio una cosa di cui vantarsi». La stoccata finale Francesco Ricci la riserva per il Marrucino. «Di Stefano, Febbo e Di Primio», deplora Ricci, «anziché esaltare le qualità artistiche dei nostri maestri scherzano, ridono e giocano la loro partita politica sulle difficoltà lavorative di questi che sono lavoratori al pari di altri».
Ieri sera la replica del senatore Di Stefano che accusa Ricci di pronunciare «invettive». «Ricci dimostra un eccesso di nervosismo, che è sintomo di debolezza, in ogni replica e in ogni accadimento. Non saranno certo le sue invettive a fermare la volontà popolare». Per l’esponente del Pdl «la città attende sempre più con ansia la fatidica data del 28 e 29 marzo prossimi per chiudere definitivamente un’esperienza amministrativa disastrosa. Nei prossimi giorni presenteremo il programma per rilanciare la città di Chieti».