CHIETI

Dipendente in nero e regole anti Covid non rispettate, chiuso un altro autolavaggio

Maxi multa al gestore di nazionalità egiziana. Carabinieri insospettiti dai prezzi troppo bassi. E' la seconda attività sospesa in pochi giorni dopo quella di Teramo

CHIETI. Un altro autolavaggio gestito da un egiziano chiuso perché i carabinieri hanno trovato un lavoratore senza contratto e una serie di altre irregolarità. Le violazioni sono sia amministrative che penali, fanno sapere i militari del nucleo ispettorato del lavoro e quelli del nucleo operativo e radiomobile di Chieti, oltre a quelle relative al mancato rispetto della normativa anti Covid-19. 

E' la seconda attività sospesa in pochi giorni, dopo i sigilli scattati a un altro autolavaggio di Teramo, sempre gestito da un egiziano e sempre con dipendenti in nero e prescrizioni di sicurezza non rispettate. A insospettire i carabinieri sono stati i prezzi concorrenziali per la fornitura di "un servizio delicato dal punto di vista igienico-sanitario".

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Una volta sul posto, si legge in una nota, hanno trovato i dipendenti con le mascherine abbassate sul collo o non indossate, poco distanziamento sociale visto che lavoravano in tre o quattro su una sola autovettura e condizioni igieniche precarie. Inoltre uno dei lavoratori è senza contratto, senza formazione e senza esser stato sottoposto ad alcuna verifica medica e sanitaria. In totale sono state elevate circa 16mila euro di sanzioni per non aver rispettato la normativa in materia di sicurezza, igiene e salute nei luoghi di lavoro. Quelle amministrative invece ammontano a circa 7mila euro.

Serrande abbassate per cinque giorni per la violazione delle leggi anti contagio e attività sospesa fino a quando il gestore non regolarizzerà la posizione lavorativa del dipendente.