Dipendenti comunali scattano i controlli per chi non timbra

Macchinetta marcatempo fuori uso e tesserini dimenticati Arriva il regolamento. La Cisl: tocca ai dirigenti verificare

LANCIANO. La macchinetta marcatempo che non funziona, il cartellino (badge) dimenticato a casa. E alla fine del mese erano decine e decine le mancate timbrature, in entrata o in uscita, da parte dei dipendenti comunali che si accumulavano sul tavolo dei dirigenti. Così l’amministrazione ha deciso di dare un taglio allo strano andazzo redigendo per la prima volta un regolamento, che disciplina anche l’orario di servizio, gli straordinari e i permessi dei dipendenti.

L’aspetto più rilevante, e controverso, è stato quello relativo al controllo delle presenze. Le mancate timbrature, che i dirigenti si limitavano a giustificare, rischiavano di diventare una prassi consolidata in municipio. C’era chi, per una dimenticanza, lasciava il tesserino di riconoscimento a casa o non si accorgeva che la macchinetta marcatempo non funzionava bene. Non mancano i casi di chi rosicchiava l’orario di servizio, entrando più tardi o uscendo prima, omettendo volontariamente di timbrare il cartellino.

Il Comune ha deciso di correre ai ripari. Prima c’era solo un accordo sindacale, inserito nel contratto decentrato, per un massimo di sette giustificazioni, evidentemente poco efficace. Così l’idea di un vero e proprio regolamento che, all’articolo 6 comma 5, fissa in un limite di cinque (in via sperimentale, poi saranno portate a sette) le mancate timbrature in un anno solare per le quali si può chiedere la giustificazione. Oltre il limite scatta l’assenza ingiustificata e il debito orario da recuperare entro il mese successivo, pena la decurtazione dello stipendio, e anche l’azione disciplinare.

«Si tratta di una regolamentazione più organica degli aspetti organizzativi dell’ente», dice l’assessore agli affari generali e gestione risorse umane, Valentino Di Campli, «è importante che il personale abbia comportamenti consoni al ruolo che svolge. C’era questa prassi consolidata di giustificare tutte le mancate timbrature: adesso è consentito un massimo di cinque “distrazioni”, oltre le quali non c’è possibilità di essere giustificati. I casi si sono già drasticamente ridotti».

Più fredda, invece, l’accoglienza dei dipendenti. «Il controllo del personale è compito del dirigente», commenta Gabriele Martelli, segretario generale territoriale Cisl-Funzione pubblica, «questi, o una persona da lui delegata, potrebbe occuparsi di controllare quotidianamente entrate e uscite, oggi che tutto è tecnologizzato. Siamo per la totale correttezza dei rapporti sul posto di lavoro, ma esistono strumenti meno penalizzanti, visto che per essersi dimenticato il cartellino a casa si rischia il procedimento disciplinare». Stefania Sorge

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