Diplomate e precarie al corso da badante

Storie e ambizioni delle 32 partecipanti alla prima lezione

SAN SALVO. La più lontana arriva dalla Guinea Bissau, le più vicine vivono tra Vasto e San Salvo, le altre compagne provengono per lo più dalla Romania e da altri paesi dell'Europa dell'est. Hanno un'età media tra i 30 e i 40 anni e studiano per diventare badanti. Sono 32 (12 straniere) le corsiste che fino a marzo seguiranno il corso di qualificazione. Diplomate, precarie, altre invece con esperienze lavorative lunghe alle spalle, insieme dicono no al "lavoro nero". Questa, infatti, è una delle finalità dell'attività di formazione inserita nel progetto "Donne ora visibili" promosso dal comune di San Salvo con Regione e Provincia e curato da Asfor C per favorire l'emersione dell'occupazione sommersa.

La prima lezione.
Alcune sono mamme, altre non hanno nemmeno il fidanzato, da un bel po' hanno messo da parte zaini, libri e quaderni, ma al primo incontro all'Istituto San Gabriele di Vasto sono tutte emozionate: in fondo è come se fosse il primo giorno di scuola. «E' un gruppo eterogeneo per cultura, lingua e formazione, ma ci sono entusiasmo e motivazione», nota Luciana Petrocelli, la docente.

Le lezioni spaziano, almeno per la parte teorica, dalla conoscenza delle patologie più frequenti tra gli anziani a nozioni igienico-sanitarie ed alimentari. «La durata è di 400 ore articolate in 280 di formazione in aula e 120 di stage per il rilascio della qualifica professionale di Assistente familiare», spiega la direttrice Licia Zulli che dal 2008 segue il progetto.

Le storie.
Jdiallo Jdiaraye ha 30 anni, viene dalla Guinea, è da poco più di un anno in Italia e ha letto il bando su internet. «Ho lasciato il mio paese per lavorare e questo corso sembra fatto per me. Sto anche studiando l'italiano», racconta.

«Ho sempre lavorato, poi ho avuto la fortuna di assistere degli anziani ammalati ed è stata una esperienza toccante e allo stesso tempo significativa, per cui ho deciso di rimettermi in gioco professionalmente», dice Antonietta Paolino, 42 anni di Vasto.

Il corso in cifre.
Al Comune di San Salvo sono arrivate 48 domande (15 di residenti a Vasto e San Salvo) ma tra rinunce e mancata presentazione al colloquio attitudinale, previsto dal bando per accertare la motivazione al "lavoro di cura", le iscritte effettive sono scese a 32. Da quando l'amministrazione ha avviato Donne ora visibili con il Ministero delle pari opportunità, le iscritte (tutte donne, anche se gli uomini non sono esclusi) sono state 34 (2008), 34 (2009) e 32 (2010). Nel Vastese sono in elenco circa 350 badanti e i collocamenti effettivi sono stati circa 200. «Per chi regolarizza le assistenti è prevista una contribuzione oraria di 1,10 euro per 40 ore settimanali per 12 mesi», ricorda l'assessore Angela Di Silvio (Pd).

I partner.
«Il progetto coinvolge oltre al Comune, 40 enti fra i quali la Regione, le province abruzzesi, 20 Enti di ambito sociale regionali, organizzazioni sindacali e datoriali ed associazioni di volontariato», precisa il sindaco Gabriele Marchese (Pd). Nella Banca dati regionale sono inseriti i nominativi di oltre 1200 badanti e 450 famiglie. Le regolarizzazioni con l'incentivo sono state un centinaio da settembre.

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