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Disabile, la sentenza fa discutere

Eas e primo cittadino sul caso dell’alunna da risarcire: poche risorse

CASTEL FRENTANO. «Le amministrazioni comunali esprimono perplessità e preoccupazione per i contenuti della decisione formulata»: così l’Eas Basso Sangro commenta la decisione del Tar che ha condannato il Comune di Castel Frentano e la stessa Eas al risarcimento del danno subito da un’alunna disabile al 100% che frequenta l’istituto comprensivo Di Loreto. Tutto nasce dalla diminuzione, da 22 a 12, delle ore di assistenza scolastica che una commissione medica aveva dato alla scolara. La sentenza dice che «nello stanziare le risorse, le autorità amministrative non possono determinare in materia arbitraria l’effettività dei diritti, stanziando, a proprio piacimento, le risorse che ritengono per garantirne l’esplicazione».

L’Eas rimane della sua idea: «Fermi restando i diritti dei disabili, tenuto conto del periodo storico in cui le risorse economiche degli enti locali sono ridottissime tanto da non consentire la piena garanzia dei servizi fondamentali in favore dei cittadini, l’applicazione letterale della sentenza causerebbe una distorsione nei programmi sociali a discapito di altre categorie di soggetti svantaggiati».

Per discutere la sentenza sarà convocata un’assemblea dei sindaci dell’Eas 23. «Il Comune a settembre 2013 ha dovuto ridistribuire fra cinque aventi diritto le ore che utilizzava per tre utenti», dice il sindaco Patrizia De Santis. Comune e l’Eas hanno aumentato le ore da 12 a 14. «La sentenza pone un serio problema per il futuro sulla necessità di coniugare risorse dei Comuni e necessità di tante famiglie». (m.d.n.)

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