CASOLI

Donna strangolata in casa, sospettato il figlio 64enne

L’uomo tenta il suicidio, bloccato dai carabinieri in strada. Il corpo senza vita è di Cesina Damiani, una disabile di 88 ann

CASOLI. Il corpo senza vita era nel letto, sul collo segni evidenti di strangolamento. Cesina Bambina Damiani, 88 anni, di Casoli, disabile non autosufficiente, è stata uccisa ieri all’interno della sua vecchia casa nel centro del paese, al civico 237 di corso Umberto. L’unico sospettato è il figlio Francesco Rotunno, 64 anni, che in passato aveva avuto un impiego a tempo determinato in Comune grazie a una borsa lavoro.

A trovare il cadavere della donna è stata la badante, con a fianco un biglietto di scuse, non firmato, che può essere stato scritto dal figlio. La Procura di Lanciano indaga per omicidio volontario aggravato.

Dopo il delitto, l’uomo si è allontanato dall’abitazione: a distanza di qualche ora, i carabinieri lo hanno trovato a bordo strada con i polsi tagliati, molto probabilmente a seguito di un tentativo di suicidio: non è in pericolo di vita ed è stato ricoverato in Psichiatria a Lanciano.

Francesco Rotunno, a quanto riferiscono fonti sanitarie, ieri sera è sembrato molto confuso, così come è confermato che non è mai stato seguito dal Centro di salute mentale di Lanciano, risultando totalmente sconosciuto ai servizi sanitari.

Cesina Bambina Damiani, originaria di Palombaro (Chieti) e vedova dal 1972, viveva con il figlio Francesco Rotunno in un alloggio popolare da cinque mesi. Prima era stata ricoverata in una casa di riposo a Fara San Martino (Chieti). Da qualche tempo a Casoli l'uomo non si vedeva più in giro; conosciuto come persona introversa e solitaria, non era comunque in carico ad assistenti sociali. Ad aiutare l'anziana, che aveva problemi di vista, c'era una badante che teneva pulita la casa e faceva la spesa. È stata lei a trovare la signora ormai senza vita, uccisa forse con un cavo elettrico. Sarà l'autopsia a stabilire le cause del decesso. Domani il pm darà l'incarico al medico legale Pietro Falco.

È il secondo episodio di omicidio-suicidio o tentato suicidio nel Chietino nelle ultime due settimane legato sempre a questioni familiari: esattamente 15 giorni fa ad Ortona un fratello ha ucciso il congiunto disabile togliendosi poi la vita. In questo caso l'omicida ha lasciato un biglietto nel quale testimoniava la difficoltà di vivere la situazione. Anche in questo caso l'uomo non era seguito o conosciuto dai servizi psichiatrici.

ARTICOLO COMPLETO SU IL CENTRO IN EDICOLA