Dopo 451 giorni riapre l’Aragona: i tifosi riabbracciano la Vastese 

Oggi il derby di serie D con l’Avezzano: biglietti a 5 euro e invito a colorare le gradinate di biancorosso Il presidente Bolami: «Festa rinviata per i ritardi del nulla osta, ripartiamo con sobrietà ma la faremo»

VASTO. Il giorno tanto atteso è arrivato. Dopo un lungo periodo di chiusura, ben 451 giorni, oggi lo stadio Aragona riapre i cancelli per la tifoseria alle 14.30 per il derby del campionato di serie D con l’Avezzano. Non ci sarà nessun corteo e nessuna festa, ma l’entusiasmo è tanto. «Non abbiamo fatto in tempo a preparare una festa», si giustifica il presidente della Vastese Franco Bolami, «siamo rimasti in attesa del nulla osta della Commissione, e per scaramanzia abbiamo preferito riaprire con sobrietà. La festa comunque è solo rimandata. Invito tutti i tifosi a venire allo stadio indossando cappellini e sciarpe biancorosse».
Che la riapertura dell’Aragona sia un evento importante per la città, lo conferma la presenza ieri sul tappeto verde di tante autorità: il sindaco Francesco Menna, il consigliere comunale Carlo Della Penna, i consiglieri regionali Pietro Smargiassi, Sabrina Bocchino e Manuele Marcovecchio, il presidente e vicepresidente della Vastese Bolami e Luigi Salvatorelli, l’architetto Vincenzo Di Pasquale che ha seguito i lavori e Remo Grassi che ha realizzato gli asfalti.
«Ringrazio la Regione e i consiglieri Smargiassi, Bocchino e Marcovecchio», dichiara Menna, «grazie a un emendamento presentato da Smargiassi è stato possibile ottenere i fondi necessari. Ora, grazie alla ristrutturazione, lo stadio potrà ospitare diverse manifestazioni agonistiche». Grande la soddisfazione dell’assessore allo Sport Della Penna: «Finalmente», afferma, «anche Vasto ha un impianto a norma, e ricordo che nella categoria di riferimento molte strutture non lo sono. Vasto invece ha uno stadio che potrà essere utilizzato anche per altre discipline sportive».
Smargiassi ha seguito personalmente i lavori: «Riconsegnare questo impianto», commenta, «è un successo per tutti. Un successo per la città, e per gli attori che hanno avuto un ruolo nella rinascita dell’Aragona, compresi il tecnico e la società biancorossa. Nel corso dei mesi ho cercato di far sentire la pressione della Regione sull’impresa che eseguiva i lavori. Ho fatto più di un sopralluogo. È stato un modo per far sentire che la Regione non si era limitata a erogare dei fondi, ma ci teneva a riconsegnare l’opera». Bocchino da parte sua sottolinea l’importanza di fare squadra con i colleghi per il bene del territorio: «La politica deve essere al servizio del cittadino. Sono contenta di questo stadio rinnovato».
Soddisfatto anche il consigliere Marcovecchio: «Il Vastese deve continuare a crescere. Serviranno anche altri progetti, altri spazi». Chiusa prima dell’ondata pandemica del Covid , l’arena vastese e diventata poi off limits per diverse carenze. Ora è uno degli stadi più sicuri della regione. «Oggi è un bel giorno», rimarca Bolami, «per la società, per l’amministrazione, per i tifosi. Abbiamo fatto un ottimo lavoro in silenzio e tranquillità. Il prossimo passaggio sarà la gestione il campo e il tappeto verde in erba sintetica. Sono contento, affronteremo la prima partita in casa alla presenza dei tifosi: forza Vastese!».
Per l’occasione i biglietti costano 5 euro. «Grazie al progetto dell’architetto Di Pasquale e a chi ha lavorato», conclude Luigi Salvatorelli, vicepresidente e titolare della ditta Media Edil che ha eseguito i lavori, «ora l’arena è il fiore all’occhiello della città». Parla di scommessa vinta l’architetto Vincenzo Di Pasquale: «I tempi erano stretti ma abbiamo comunque raggiunto il traguardo: siamo riusciti a fare tutto nel migliore dei modi».
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