Due coppie truffate per la casa-vacanza

Caparra versata per un alloggio inesistente a Rivisondoli: denunciati 4 napoletani, una ha 81 anni

CASOLI. Affittano un appartamento per trascorrere una settimana di vacanza a Rivisondoli ma, dopo aver versato la caparra, scoprono che si tratta di una truffa. I malcapitati sono due coppie di 23enni del Frentano, rimaste truffate da quattro napoletani che sono stati denunciati a piede libero dai carabinieri.

I truffatori avevano pubblicizzato, su un sito dedicato, un appartamento “fantasma” nella nota località turistica in provincia dell’Aquila, al costo di 600 euro a settimana. Il tutto era stato ben architettato. Nell’inserzione pubblicitaria, infatti, era stato indicato un numero di cellulare da contattare, al quale rispondeva una cordiale e rassicurante voce femminile disponibile a fornire, a chi fosse interessato, tutte le indicazioni necessarie. Ma per bloccare l’appartamento e assicurarsi una settimana di soggiorno nel bel centro montano era necessario versare subito una caparra di 300 euro su una carta prepagata. Cosa che le due coppie di amici hanno fatto.

Effettuato il pagamento, però, è scattata la truffa. I quattro giovani, partiti alla volta di Rivisondoli, si sono subito accorti che qualcosa non quadrava. All’appuntamento fissato nella piazza del paese non si è presentato nessuno e al numero di telefono, fino ad allora contattato, la voce femminile tanto cordiale non rispondeva più. Alle due coppie è bastato chiedere in giro per rendersi conto che l’appartamento da loro affittato era inesistente e le persone che abitavano alla via e al numero civico indicati nell’inserzione erano all’oscuro di tutto. L’unica cosa rimasta da fare ai quattro è stata quella di sporgere denuncia alla caserma dei carabinieri di Casoli. I miliari, dopo una serie di verifiche e accertamenti, sono riusciti a identificare quattro napoletani, un’anziana di 81 anni e tre uomini rispettivamente di 29, 44 e 45 anni, che sono stati denunciati in stato di libertà con l’accusa di truffa. Le indagini continuano, con la collaborazione dei comandi carabinieri campani, per capire l’entità del fenomeno e accertare se i denunciati si siano resi responsabili di analoghe truffe in quest’area d’Abruzzo. (s.so.)

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