E Casalincontrada è isolata da sei mesi

Si aprono altre voragini sulla provinciale. I soldi per i lavori ci sono, perché non vengono spesi?
CASALINCONTRADA. E' chiusa ma anche abbandonata, e continua a franare sotto i colpi delle vere e proprie bombe d'acqua cadute negli ultimi giorni. La strada provinciale 8 è da gennaio fuori dalla rete stradale dell'Alto Chietino, nonostante sia il collegamento ideale tra Casalincontrada e il capoluogo (attraverso le contrade Carbonaio, Coppelli e VI Novembre) oltre che unica via a disposizione dei residenti di Colle Sant'Antonio di Bucchianico per accedere alla rete stradale. I fondi per riaprirla al traffico però ci sono, quei 250mila euro assegnati dal direttore dei Lavori pubblici della Regione Pierluigi Caputi nella veste di commissario per la gestione del fondo straordinario di 15 milioni a favore della viabilità gestita dalle province abruzzesi danneggiata dai nubifragi tra novembre e dicembre scorsi. Ottenuti dal governo centrale per l'interessamento del sottosegretario Giovanni Legnini, questi fondi sono stati girati dal commissario al Genio civile anziché alla Provincia. E al Genio civile arriva un appello da Ramona Massa, candidata a sindaco alle comunali del 25 maggio nella lista Insieme per Casalincontrada, erede dell'amministrazione uscente resieduta da Concetta Di Luzio.
«Sono trascorsi ormai sei mesi dall'emissione dell'ordinanza che ha di fatto chiuso la strada provinciale», spiega l'architetto Massa, «per cui chiediamo al Genio civile di utilizzare al più presto la somma a disposizione per una riapertura della strada, seppure a senso unico alternato con impianto semaforico mobile. E' assurdo che in questi mesi di attesa la Provincia non è riuscita a garantire quantomeno un'opera di ripristino». La giovane candidata osserva poi che «adesso, grazie alla cifra ottenuta per i primi interventi, sarà possibile mettere mano a una situazione insostenibile per le famiglie e le imprese di Casalincontrada e Colle Sant'Antonio». Ogni giorno che passa è per Massa un problema che si aggrava. «Già il ritardo della Provincia sulle strade di propria competenza, come la 8», osserva la candidata, «ha determinato il peggioramento dello stato della strada che si snoda tra i calanchi. Se il ripristino, anche soltanto parziale, dovesse tardare ancora, i costi per la messa in sicurezza e la riapertura parziale lieviterebbero, superando il budget a disposizione». (f.b.)