E l’opposizione contesta l’atto: è illegittimo
Colantonio: «L’iter amministrativo è sbagliato». Pompilio: «L’ente si espone a contenziosi giudiziari»
CHIETI. I consiglieri d’opposizione sono usciti in blocco nel consiglio comunale di lunedì sera al momento del voto sulla delibera per la vendita alla Asl dell’ex asilo nido Peter Pan. Hanno marcato in questo modo la netta contrarietà «non alla vendita dell’immobile alla Asl che vi vuole realizzare una struttura sanitaria a servizio dello Scalo», spiega il capogruppo della Lega Mario Colantonio, «ma all’iter amministrativo scelto per portare a termine l’operazione. Un iter che assegna ai consiglieri responsabilità che non spettano loro. Ed ecco il perché di tante defezioni anche in maggioranza. Hanno portato in aula un atto che non aveva i piedi per camminare, un atto che non regge, né tecnicamente né strutturalmente. Tanto è vero che nell’ultima commissione nessuno si è preso la responsabilità di illustrarlo: né il dirigente, né un funzionario, né l'assessore di riferimento. Il compito è infatti toccato a un consigliere comunale, Silvia Di Pasquale, che ha la delega al patrimonio».
La capogruppo di Azione politica Serena Pompilio entra nel merito della delibera, asserendo che con quest’atto il Comune avrebbe voluto «vendere beni di cui non risulta proprietario». La consigliera sottolinea che la società Trafilerie Meridionali «già ha attivato l’iter pregiudiziale per la proprietà del sito». «L’amministrazione», specifica, «ha quindi attivato una procedura di interesse con la Asl inserendo il bene nel piano delle alienazioni, senza però esserne proprietario. Questo espone l’ente non solo a un contenzioso in ordine alla proprietà del bene già attivata con una negoziazione assistita da parte di Trafilerie Meridionali, ma lo espone anche a una impugnativa amministrativa e a un futuro contenzioso con la Asl. Accortisi dell’errore madornale cosa fanno? Portano la delibera in consiglio pensando, erroneamente, di acquisire la proprietà non con i titoli come previsto dalla legge ma facendo approvare un atto illegittimo da consiglieri ormai soliti a votare per alzata di mano ignari delle responsabilità amministrative, erariali e penali. Nella delibera si accenna ad una “cessione volontaria” senza però che questa cessione risulti agli atti. Qui non c’è l’errore umano dettato dalla mancata conoscenza delle norme, ma insiste una precisa volontà di andare avanti a qualsiasi costo pur di non riconoscere errori madornali che pagheranno i cittadini a causa di provvedimenti illegittimi».
Il capogruppo di Forza Chieti Maurizio Costa lancia invece una critica politica, sostenendo che «la mancanza del numero legale in aula è l'ennesima dimostrazione che la maggioranza esiste solo a parole». (a.i.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
La capogruppo di Azione politica Serena Pompilio entra nel merito della delibera, asserendo che con quest’atto il Comune avrebbe voluto «vendere beni di cui non risulta proprietario». La consigliera sottolinea che la società Trafilerie Meridionali «già ha attivato l’iter pregiudiziale per la proprietà del sito». «L’amministrazione», specifica, «ha quindi attivato una procedura di interesse con la Asl inserendo il bene nel piano delle alienazioni, senza però esserne proprietario. Questo espone l’ente non solo a un contenzioso in ordine alla proprietà del bene già attivata con una negoziazione assistita da parte di Trafilerie Meridionali, ma lo espone anche a una impugnativa amministrativa e a un futuro contenzioso con la Asl. Accortisi dell’errore madornale cosa fanno? Portano la delibera in consiglio pensando, erroneamente, di acquisire la proprietà non con i titoli come previsto dalla legge ma facendo approvare un atto illegittimo da consiglieri ormai soliti a votare per alzata di mano ignari delle responsabilità amministrative, erariali e penali. Nella delibera si accenna ad una “cessione volontaria” senza però che questa cessione risulti agli atti. Qui non c’è l’errore umano dettato dalla mancata conoscenza delle norme, ma insiste una precisa volontà di andare avanti a qualsiasi costo pur di non riconoscere errori madornali che pagheranno i cittadini a causa di provvedimenti illegittimi».
Il capogruppo di Forza Chieti Maurizio Costa lancia invece una critica politica, sostenendo che «la mancanza del numero legale in aula è l'ennesima dimostrazione che la maggioranza esiste solo a parole». (a.i.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .