Fossacesia

È scontro sulla Via Verde, FdI: «La Provincia si muova»

14 Agosto 2025

Il degrado delle ex stazioni, il consigliere regionale Campitelli contesta Menna: «Basta giocare con il futuro del territorio, noi abbiamo fatto il nostro dovere»

FOSSACESIA. «La Via Verde rischia di trasformarsi in un’occasione sprecata». Lo dice Nicola Campitelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. Una dichiarazione che fotografa il presente delle ex stazioni in abbandono affacciate sulla pista ciclopedonale: a San Vito Chietino, Fossacesia, Torino di Sangro e Vasto domina soltanto il degrado. Ma le parole di Campitelli aprono anche a futuro senza certezze: le ex stazioni sono ancora di proprietà di Ferrovie dello Stato e di Rfi e l’acquisizione da parte della Provincia di Chieti, finora, non è riuscita Mancano all’appello almeno 2 milioni per rilevare gli immobili – oltre alle ex stazioni ci sono anche magazzini, officine e locali di sgombero oltre a 231mila metri quadrati di terreno; e poi ne servirebbero almeno altri 10 per cambiare faccia alle ex stazioni e trasformarle in ostelli, ristoranti e poli culturali.

Mentre la bellezza del litorale continua a specchiarsi negli edifici che cadono a pezzi, si riapre lo scontro politico. E Campitelli dice: «Tre anni fa, la Provincia annunciava con grande enfasi di avere a disposizione i fondi necessari per acquistare le ex stazioni lungo la costa, ma di essere bloccata da un vincolo normativo imposto dalla Regione. Ho preso sul serio quella richiesta e, grazie al lavoro intenso degli uffici, abbiamo fatto ciò che era necessario: modificato la legge regionale, rimuovendo ogni alibi e offrendo alla Provincia la concreta possibilità di procedere con l’acquisto. Il risultato? Nessuna azione, nessun passo avanti. Da quel momento, l’unica cosa arrivata dalla Provincia sono state critiche. Nessuna proposta, nessun progetto, nessun impegno reale».

Campitelli critica la gestione della Provincia, guidata dal presidente Pd Francesco Menna che è anche sindaco di Vasto: «Nel frattempo, la Via Verde – uno dei progetti più importanti per lo sviluppo turistico e sostenibile dell’Abruzzo – rischia di trasformarsi in un’occasione sprecata. E non per colpa di altri. Ci troviamo di fronte a una totale assenza di visione strategica», accusa il consigliere FdI, «l’emendamento che avevo proposto, pensato per tutelare maggiormente il turismo, offrire più servizi a turisti e famiglie e rafforzare l’economia locale, ha suscitato critiche strumentali. Eppure, mirava proprio a colmare le lacune della Provincia e di alcune amministrazioni comunali, a partire da una pianificazione seria e organica dell’intera Costa dei trabocchi».

L’unica cosa certa è che, con le ex stazioni ancora di proprietà di Ferrovie dello Stato e Rfi, la Provincia ha commissionato uno studio a una società di Perugia, la Sintagma srl, per progettare il futuro turistico di quelle strutture. Oltre a sportelli turistici e ristorazione, in ogni edificio è previsto un particolare: a San Vito, un Centro di documentazione della pesca perché «i trabocchi offrono uno spunto importante»; a Fossacesia, «il vecchio silos potrebbe essere pensato come un ristorante in quota con degustazioni gourmet dei prodotti locali»; a Torino di Sangro, una porta della memoria con «mostra permanente di documenti, foto ed altro materiale inerente agli episodi del secondo conflitto mondiale, data la presenza della Linea Gustav»; a Vasto, «un ampio spazio potrà essere pensato per accogliere convegni, meeting e ospitare mostre ed eventi». Una spesa che Campitelli contesta: «Come se non bastasse, la Provincia ha speso quasi 300mila euro per una relazione di appena 11 pagine, che avrebbe dovuto indicare cosa fare delle ex stazioni. Soldi pubblici bruciati per un documento che non ha prodotto alcun effetto concreto. Chi oggi lancia accuse», conclude il consigliere regionale, «dovrebbe prima guardare alle proprie responsabilità. Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Ora spetta alla Provincia dimostrare di essere all’altezza di questa sfida. Non possiamo permetterci di giocare con il futuro di un territorio che merita ben altro».

Arriva una provocazione dal sindaco di Perano, Gianni Bellisario: «I Comuni della costa devono capire davvero quanto hanno ricevuto da tutta la comunità abruzzese e non possono stare sempre a chiedere. Noi, con le nostre risorse, abbiamo acquisito la proprietà di tutta la linea ferroviaria dismessa e l’abbiamo valorizzata: con una spesa di 816mila euro», dice il sindaco, «abbiamo realizzato una pista ciclopedonale di tre chilometri con palestre all’aperto, l’abbiamo illuminata e dato servizi a tutta l’area del medio Sangro. Abbiamo creato un percorso salute che, adesso, ha innescato anche un indotto economico. Se l’abbiamo fatto noi, possono farlo anche gli altri Comuni».