Ecco come lavora la Capitaneria

Guardia costiera, 3 giorni di visite tra radar e strumenti satellitari

ORTONA. Porte aperte in capitaneria. In occasione dei 145 anni dalla fondazione del corpo, su iniziativa ideata a livello nazionale dall'ammiraglio Ferdinando Lolli, per tre giorni la capitaneria di porto aprirà le porte a cittadini, utenti e curiosi.

Potranno osservare gli strumenti e come lavorano gli uomini e le donne del corpo nato il 20 luglio del 1865. Da allora i ruoli e i compiti sono aumentati e profondamente cambiati.  Dal primario compito nella ricerca e nel soccorso di uomini dispersi si sono aggiunti la tutela dell'ambiente, il controllo della filiera della pesca, la vigilanza delle attività che si svolgono in mare e la sicurezza della navigazione. 

Alle attività svolte grazie ai mezzi aero-navali a disposizione delle capitanerie si affianca l'azione di monitoraggio svolta attraverso i sistemi informatici presenti nelle sale operative.  Proprio il cuore nevralgico dell'attività svolta da Compamare nella sede alla radice del molo nord sarà al centro delle visite che potranno essere effettuate da domani fino al 30 luglio negli orari di apertura degli uffici (mattina dalle 9 alle 12 e il giovedì pomeriggio dalle 15 alle 16). 

«L'iniziativa è utile per far conoscere a tutti come lavora il personale della capitaneria ma anche per avvicinare le persone alla nostra realtà», commenta il comandante di Compamare, Giuseppe Famà, «mostreremo come vengono espletate le attività istituzionali nonché il funzionamento e l'organizzazione della sala operativa, cuore pulsante dell'attività di ricerca e soccorso in mare, per garantire in un giorno di piena estate, come per tutto l'anno, la tutela del mare, la sicurezza della navigazione ed il regolare svolgimento di tutte le attività che hanno come protagonista proprio il mare». 

Si potrà quindi capire dove arrivano le telefonate di richiesta di soccorso al numero Blu 1530, chi raccoglie la telefonata e quindi la richiesta di aiuto, come viene organizzato il soccorso, quali mezzi vengono scelti per raggiungere chi è in difficoltà.  Il lavoro della capitaneria, inoltre, si estende a tutto ciò che solca il mare, in un controllo che si estende notte e giorno e soprattutto a salvaguardia di molti lavoratori del mare.

Durante le visite, infatti, verrà mostrato anche come funziona il complesso sistema di monitoraggio di tutte le imbarcazioni, mercantili, pescherecci, navi da crociera, che solcano ogni giorno il nostro mare e come viene utilizzata la carta nautica per organizzare un soccorso o una ricerca in mare aperto.

I controlli vengono effettuati con l'aiuto di nuove tecnologie che richiedono però competenza da parte degli operatori. «Il sistema di monitoraggio e controllo delle unità in navigazione è organizzato in maniera tale da avere innanzitutto un riferimento nazionale fino ad arrivare alle sedi locali», aggiunge il vicecomandante della capitaneria, Angelo Capuzzimato, «tra le tecnologie e i sistemi di monitoraggio e localizzazione del traffico navale spiccano il Vts (servizio traffico mercantili), l'Ais (sistema d'identificazione automatica), il Lrit (identificazione a largo raggio) e il Pmis (sistema d'informazione portuale).

Attraverso questi sistemi, che illustreremo a chi verrà a trovarci in capitaneria, riusciamo a conoscere momento per momento», conclude il vice comandante Capuzzimato, «la posizione di ogni nave e quindi intervenire nel caso si verifichino problemi o anomalie». Sara Fabrizio

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