Ecco la passeggiata della gentilezza
I bambini della scuola elementare San Tommaso regalano sorrisi
ORTONA. «Quando è stata l’ultima volta che hai ricevuto un gesto di gentilezza?». È la domanda che le insegnanti dei bambini della scuola elementare San Tommaso di Ortona hanno rivolto ieri ai loro piccoli alunni. Ieri, 13 novembre, è stata celebrata la Giornata mondiale della Gentilezza, un’occasione per riflettere sull’importanza di questo concetto. Nel 1997, proprio in questo giorno, a Tokyo ebbe inizio la conferenza del World Kindness Movement. Quest’ultima portò alla firma della Dichiarazione della Gentilezza, alla quale aderirono inizialmente 27 Stati. Il documento in questione si pone come obiettivo quello di un mondo più empatico e rispettoso. Nel nostro Paese la prima sede del movimento fu istituita nel 2001 a Parma. Il suo slogan s’ispira ad una canzone di Claudio Baglioni e recita: «la gentilezza è rivoluzionaria». Ad oggi, in un mondo segnato da guerre e cattiveria, un gesto gentile non dev’essere dato per scontato. Per fare la differenza bastano piccole azioni quotidiane e ce lo insegna la Scuola elementare San Tommaso di Ortona. Alunni e maestre hanno organizzato «la Passeggiata della Gentilezza» per le vie del centro di Ortona. Quest’iniziativa consiste in una camminata per la città con l’obiettivo di diffondere gentilezza. «Come stai?», «Ti ascolto», «Buona giornata», sono alcune delle frasi scritte sui cartelloni realizzati dai bambini.
Questi piccoli studenti hanno trascorso la mattinata offrendo caramelle ai passanti, regalando a tutti un sorriso. «Vogliamo promuovere la gentilezza regalando caramelle», dice la coordinatrice della scuola Cristiana Accardi. Il messaggio è chiaro: basta poco per fare del bene, anche una cosa semplice come una caramella. Arrivati in Piazza della Repubblica, gli alunni hanno risposto alla domanda «Cos’è per te la gentilezza?». Nonostante la tenera età, i bambini sono stati in grado di rispondere in modo molto maturo. «Fermare la guerra», «non escludere i bambini nei giochi», «voler bene agli altri»: sono state alcune delle loro risposte. «Nessun atto di gentilezza, per quanto piccolo, è mai sprecato», scriveva Esopo fin dai tempi dell’antica Grecia.