Eco Resort nella Riserva di Punta Aderci: arriva il sì del Comitato regionale

Per la commissione il progetto «è coerente con il piano di assetto naturalistico». Previsto il diradamento del pioppeto per fare spazio alle nuove unità abitative
VASTO. C’è il parere favorevole del Comitato regionale Via all’Eco resort di Punta Aderci. L’organismo, presieduto dall’ingegner Erika Galeotti, ha concluso positivamente lo “screening d’incidenza” senza necessità di procedere a valutazione appropriata. Le ragioni del disco verde al progetto della società C-Naturae di Pescara (gruppo Maresca) - che vuole realizzare una struttura ricettiva di lusso con 52 unità abitative, piscine, parcheggi e area wellness lungo la Via Verde, riqualificando un ex campeggio - sono riportate nel provvedimento del 18 dicembre. E sono riconducibili, sostanzialmente, alla circostanza che il piano attuativo di iniziativa privata, ricadente nella riserva naturale di Punta Aderci, «è coerente sia con lo strumento urbanistico comunale vigente, che destina l’area a zona D6 (campeggi), sia con il piano di assetto naturalistico della Riserva».
In sostanza il Comitato regionale Via ha sposato in pieno la tesi del comune di Vasto che nel parere espresso ha rimarcato «il rispetto degli indici della zona D6 e che il carico urbanistico dell’insediamento sarà molto al di sotto del carico atteso per quella zona, poiché il progetto verrà dimensionato per un numero di ospiti (160 ndc) notevolmente inferiore a quello massimo consentito». In pratica sono le stesse argomentazioni illustrate dall’assessore all’urbanistica Alessandro D’Elisa in una recente intervista al Centro. «Accogliamo positivamente l’approvazione del progetto», commenta D’Elisa, «la fase successiva sarà quella di portare in giunta il piano attuativo e la stipula della convenzione. Si tratta di un intervento leggero: sono previste casette mobili ancorate al terreno con le tende. Quindi non c’è consumo di suolo». Ma è proprio su questo punto che dissente il Forum H2O. «Dopo aver negato che il progetto ricade direttamente dentro i confini della riserva naturale di Punta Aderci, cosa che abbiamo dimostrato con le carte degli stessi progettisti, l’amministrazione comunale sostiene che la realizzazione delle 52 unità abitative prefabbricate non comporterebbe consumo di suolo», affermano i referenti dell’associazione, «evidentemente l’assessore D’Elisa dimostra di ignorare i criteri scientifici nazionali – come quelli adottati dall’Ispra – ed internazionali con cui si rileva il consumo di suolo. Tutte le superfici occupate da edifici e manufatti (13.720 mq), più quelle dei parcheggi e della viabilità interna, saranno classificati come consumo di suolo. Unica eccezione la parte a verde del complesso». Per quanto riguarda questo capitolo il progetto prevede un “diradamento” del pioppeto esistente, secondo le necessità di insediamento delle unità abitative e la messa a dimora di specie mediterranee autoctone. Sull’Eco Resort l’Arpa (Agenzia per la protezione ambientale) aveva chiesto al Comune «di non limitarsi alla semplice verifica di assoggettabilità alla valutazione ambientale strategica, ma di fare ricorso ad una procedura completa».

