Ele, spunta una domanda presentata in Comune

9 Aprile 2014

La donna aveva richiesto l’assunzione a Pescara. Ricerche estese in Puglia La mamma di Pelliccia ai genitori della Gizzi: «Dovete farvi molta forza»

VASTO. Per qualche ora ieri mattina in tanti hanno sperato che l’incubo fosse finito. Una segnalazione arrivata alla polizia e alla Protezione civile segnalava l’avvistamento di Eleonora Gizzi nella pinetina della Marina che costeggia la pista ciclabile. Le unità cinofile hanno setacciato la zona in lungo e in largo ma è stato inutile. Eleonora non è stata trovata.

Le ricerche. Neppure i volontari della Valtrigno, che ieri hanno percorso i viottoli collinari a cavallo, hanno trovato tracce della maestra scomparsa da 12 giorni. Presto saranno ricontrollati anche i pozzi. Un corpo che finisce in un pozzo dopo qualche giorno si gonfia di acqua e riemerge. Attraverso le pagine di Facebook la sorella Noemy accetta amicizie per allargare il più possibile l’appello alle ricerche. Sul sito “Tutti insieme per trovare Eleonora”, è stata pubblicata anche la lettera che Enrica Di Paolo, responsabile dei “Nidi di Pescara” ha inviato all’educatrice.

Quella domanda presentata in Comune. E da Pescara arrivano altre notizie: la donna aveva presentato una domanda al Comune per essere assunta a tempo indeterminato. Nel frattempo continuava a coltivare i suoi interessi in Puglia dove era stata 10 giorni fa per partecipare al “Festival della pace” con una danza afro.

Le trasmissioni Rai. La tivù del servizio pubblico ha dedicato ieri pomeriggio a Eleonora un ampio spazio all’interno del “La vita in diretta”. Mamma Grazia a papà Italo hanno lanciato un nuovo messaggio ad Eleonora e ad un eventuale presunto “complice” o “aguzzino”. «Quale che sia il tuo sogno, Eleonora, non è scappando che puoi ottenerlo», ha detto papà Italo. «A chi invece aiuta mia figlia, dico che non è questo il modo per fare il bene di Ele. Se poi», ha aggiunto Italo Gizzi rivolto ad un eventuale rapitore, «stai trattenendo mia figlia con la forza ti assicuro che prima o poi ti troveremo». Stasera, inoltre, il caso sarà riaffrontato anche da Chi l’ha visto?

La depressione. Fra le tante ipotesi fatte in questi giorni c’è l’allontanamento provocato dalla depressione. «È possibile», ha detto a Rai 1 lo psichiatra Massimo Di Giannantonio. «Una forma dissociativa può aver provocato lo stato confusionale». Una ipotesi che la mamma di Eleonora ha confessato aver fatto anche la neurologa che l’aveva in cura. Eleonora ha lasciato le medicine che aveva iniziato a prendere da due giorni a casa dei genitori. «Ho tanta paura che le sia successo qualcosa», ha confidato in lacrime la mamma.

La mamma di Torrebruna. E fra i tanti messaggi di conforto arrivati in queste ore alla famiglia Gizzi c'è anche quello di Antonella Scoppa, la mamma di Mirco Pelliccia sparito da casa per 40 giorni e poi ritrovato in Francia. «Non conosco personalmente Maria Grazia e Italo Gizzi ma so esattamente come stanno in questo momento. Nessuno più di me può capire la loro angoscia. Nel mio piccolo cercherò di aiutarli anch’io e intanto li invito ad ingoiare per il momento le lacrime e ad essere forti. Perché una mamma e un padre sono i migliori alleati delle forze dell’ordine». Il messaggio a Maria Grazia e Italo Gizzi, i genitori di Eleonora Gizzi, arriva da Antonella Scoppa, la donna ribattezzata “mamma coraggio” che lo scorso autunno è andata personalmente a cercare il figlio Mirco Pelliccia, in Inghilterra e in Francia dopo aver setacciato le stazioni e i dormitori della capitale. Mirco Pelliccia, 28 anni, originario di Torrebruna, era scomparso da casa il 2 ottobre. È stato ritrovato quaranta giorni dopo a Lille, in Francia, dalla stessa mamma grazie alla polizia inglese. Il giovane si trovava in un centro di transizione per immigrati. Fermato alla dogana, non era più riuscito a mettersi in contatto con la madre. La donna non si è arresa fino a quando non ha trovato e riportato Mirco a casa. «Ho trascorso 40 giorni d’inferno», ricorda la Scoppa. «Ora sono felice. Mirco sta bene e l’incubo è passato. La vicenda, però, mi ha reso molto sensibile. Quando ho saputo di Eleonora, ho sentito un tuffo al cuore. La sua storia è completamente diversa da quella di mio figlio, però il dolore dei genitori io lo conosco bene. Non vi arrendete», dice Antonella Scoppa rivolta ai genitori di Eleonora. «Non perdete la speranza. Lo so che non è facile, ma cercate di essere forti».

Paola Calvano

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