Esami di vene e arterie: il 2014 è già tutto pieno

Ecodoppler, prenotazioni solo tra un anno e mezzo. Salvaguardate le urgenze Resta inutilizzato il macchinario destinato al distretto di via don Minzoni

LANCIANO. Salgono di mese in mese i giorni di attesa per fare un ecodoppler (esame che verifica la funzionalità di vene e arterie), nell’ospedale Renzetti. Era già sconcertante attendere fino a qualche tempo fa, sedici mesi per l’ecodoppler dell’aorta, ma anche quello dei vasi periferici. È diventata incredibile l’attesa rilevata a gennaio di quasi 18 mesi.

Ora non ci sono aggettivi per descrivere lo sbigottimento dinanzi alla chiusura dei calendari per le prenotazioni perché si è arrivati al 2015. Dalla Asl rispondono sempre che “le urgenze e gli esami che devono essere eseguiti in tempi brevi sono assicurati”. Oppure “Che ci sono disponibilità in altri presidi sanitari (Chieti, Atessa, dove l’attesa c’è ma è minore, ndc), spesso rifiutati e che c’è un numero eccessivo di richieste da parte dei medici; una domanda enorme non sempre appropriata”.

Risposte che, riportate a una signora di 76 anni che doveva fare un ecodoppler all’’aorta ha fatto sorridere. «Sarò morta prima di fare l’esame con i tempi che mi hanno dato: inizio del 2015», dice l’anziana, «avevo un’alternativa a Chieti, l’attesa era di alcuni mesi, ma non avrei saputo come arrivarci in ospedale visto che non guido e i miei figli lavorano; avrebbero dovuto prendersi un giorno di ferie. Per fortuna il medico mi ha messo una B (osservazione breve; ricetta da evadere entro dieci giorni, ndc) perché devo essere operata tra alcuni giorni e posso eseguire l’esame».

Ad oggi, però, gli ecodoppler programmati hanno tempi lunghissimi al Renzetti. Non sono neanche inseriti sul sito internet dell’azienda i tempi perché i calendari non sono disponibili. Si conoscono i giorni in cui non prenotare: i primi 15 giorni di agosto e una settimana a dicembre. Sono i giorni in cui l’ambulatorio di geriatria in cui si esegue l’esame è chiuso per far fare le ferie al personale. Ferie più che sacrosante per gli unici due medici che eseguono l’esame tre volte a settimana. I due professionisti infatti, oltre all’ecodoppler sono in corsia, nell’ambulatorio, hanno la reperibilità notturna: non possono sdoppiarsi.

È quindi un problema di carenza di personale a contribuire a far allungare liste infinite che portano molti utenti a rivolgersi alle cliniche private. Ma la Asl un’alternativa l’aveva data un anno e mezzo fa: l’acquisto di un nuovo macchinario da destinare, assieme ad altro personale, al distretto sanitario di via Don Minzoni. «Il macchinario è stato acquistato», afferma il consigliere regionale Emilio Nasuti che aveva discusso del problema dell’ecodoppler a Lanciano con la direzione Asl un anno fa, «l’auspicio è che venga subito attivato perché nel distretto c’è il personale pronto a utilizzarlo per dare le risposte attese dai tanti utenti in fila».

Teresa Di Rocco

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