Gli operai della Esplodenti Sabino

VASTO

Esplodenti Sabino, sì alla cassa integrazione per 80 lavoratori

Dopo il sit-in e l'incontro tra azienda, Regione e sindacati, l'Inps dà l'ok agli ammortizzatori sociali dal mese di febbraio

VASTO. L'Inps ha dato parere positivo alla cassa integrazione per gli 80 dipendenti della Esplodenti Sabino di Casalbordino, senza lavoro da tre mesi. Gli aiuti economici arriveranno a partire dal mese di febbraio. A renderlo noto è Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.

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Dopo una riunione tra i rappresentanti sindacali, la Regione Abruzzo e la ditta, l'Inps ha dato parere positivo all'erogazione della cassa integrazione a partire da febbraio. Acerbo, in una nota, comunica di aver sentito il segretario regionale della Cgil Carmine Ranieri e l'assessore regionale al lavoro Pietro Quaresimale e di aver avuto da loro le garanzie. "E' molto triste quando i lavoratori si fanno strumentalizzare dall'azienda - sottolinea Maurizio Acerbo - è comprensivile l'esasperazione dei lavoratori della Sabino Esplodenti, ma non può essere usata per delegittimare le indagini della Procura della Repubblica di Vasto. Dopo un incidente con tre morti non si può far finta di niente. Anche noi di Rifondazione Comunista abbiamo evidenziato con un esposto elementi che vanno accertati, in particolare sull’osservanza della cosiddetta direttiva Seveso sul rischio di incidenti rilevanti. Fin dal momento del tragico incidente abbiamo denunciato la latitanza anche istituzionale rispetto al rispetto delle normative per un impianto di altissima pericolosità. Non è responsabilità del procuratore Di Florio se l'azienda è sotto sequestro e i lavoratori senza cassa integrazione".