Espropri Icea, vince il Comune

San Salvo, per il Consiglio di Stato è corretto l’operato dell’ente. Niente più esborso di 4 milioni

SAN SALVO. Vicenda Icea: dopo venti anni di battaglie giudiziarie il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di San Salvo. L’ente non avrà nessun danno sulle procedure espropriative.

«La scorsa settimana il Consiglio di Stato ha dichiarato che l’operato del Comune è stato corretto e che ogni somma versata all’Icea, a qualunque titolo e senza eccezione alcuna, deve essere recuperata dal Comune al fine di evitare altrui arricchimenti con pregiudizi patrimoniali per il Comune», annuncia soddisfatta il sindaco Tiziana Magnacca.

Era stato il primo cittadino, a novembre 2013, a decidere di resistere davanti ai giudici contro il decreto ingiuntivo con il quale si chiedeva il pagamento di un miliardo di lire e la delibera di giunta del 99 della quale si chiedeva l’illegittimità. Il lungo contenzioso partì negli anni 80, quando il Comune pagò un miliardo di lire per acquisire un terreno sulla riviera. Ritenendo la cifra inadeguata, il Consorzio Icea citò in giudizio l’amministrazione dell’epoca.

In primo grado il tribunale condannò il Comune a versare al Consorzio 3.598.000 euro come conguaglio. Nel 2007 la Corte d’Appello ridusse la pena pecuniaria a 843.000 euro.

L’Icea si appellò alla Cassazione. In attesa della sentenza l’Agenzia delle entrate invitò l’amministrazione a versare 107 mila euro per la registrazione della prima sentenza. Il Comune nel 2009 chiese di potersi avvalere del condono fiscale e anzichè 107 mila euro ne pagò 32. In 5 anni però le spese hanno continuato a crescere. Il 24 ottobre 2013 la Cassazione condanna il Comune a pagare 4 milioni di euro per liquidare le spettanze dell’Icea. Una tegola che ha rischiato di mandare all’aria i bilanci dell’ente.

L’amministrazione però non si è arresa e nonostante il parere contrario dell’opposizione a fine anno ha approvato una delibera per il riconoscimento del debito fuori bilancio e il ricorso al Consiglio di Stato. E ora il Consiglio di Stato dà ragione alla Magnacca.

«A questo punto mi chiedo», afferma il sindaco stigmatizzando il comportamento dell’opposizione, «come mai chi sembrava felice di far pagare ai cittadini i debiti del passato, ora tace», E ancora. «La politica non si fa ad intermittenza pensando più al clamore della piazza che alle questioni da affrontare».

La sentenza del Consiglio di Stato sancisce un principio che varrà anche in sede civile: l’ente comunale non può avere nessun danno dal caso Icea sulle procedure espropriative.

In molti a San Salvo tirano un respiro di sollievo. La lite giudiziaria che aveva fatto lievitare la partita debitoria della pubblica amministrazione questa volta dovrebbe essere arrivata al capolinea. Il condizionale è lecito dal momento che questa vicenda non ha risparmiato colpi di scena nè favore nè contro il Comune.

In un momento di grave crisi per le casse pubbliche, il pronunciamento del Consiglio di Stato è una panacea. (p.c.)

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