Etichette dei vini, il Consorzio tutela: no al nuovo decreto 

Nicodemi: danno incalcolabile al Montepulciano d’Abruzzo Documento unitario al ministero per la revisione del testo

ORTONA . Il mondo del vino abruzzese compatto contro il decreto etichettatura. A rischio l’utilizzo esclusivo del termine “Montepulciano” per le etichette delle eccellenze abruzzesi. Si è svolta venerdì, nella sede del Consorzio tutela vini d’Abruzzo, la riunione straordinaria voluta dal presidente del consorzio, Alessandro Nicodemi, alla presenza di tutte le associazioni di categoria regionali e il vicepresidente della regione Abruzzo Emanuele Imprudente. In discussione il decreto ministeriale etichettatura, e in particolare l’articolo 16, che con la sua approvazione rischia di compromettere una delle più grandi denominazioni di vino rosso fermo italiano, il Montepulciano d’Abruzzo appunto, che da anni supera i 100-120 milioni di bottiglie prodotte e vendute nel mondo. Tutti gli attori del comparto vinicolo abruzzese hanno sottoscritto un documento che sarà portato sui tavoli di concertazione regionali e nazionali poiché la proposta di una sorta di “liberalizzazione indiscriminata” dell’uso dei vitigni in etichetta, senza nessuna eccezione, come previsto invece per altri vitigni e sinonimi, porterebbe una perdita in termini economici e di comunicazione, creando una vera distorsione di mercato e ottenendo l’effetto opposto alla ratio della norma.
«Si è deciso che tutto il mondo del vino abruzzese si opporrà in maniera compatta all’attuale stesura dell’articolo 16», spiega Nicodemi, «poiché così formulato recherà a tutte le denominazioni-vitigno un danno incalcolabile». Dunque, la denominazione “Montepulciano d’Abruzzo” nata nel 1968 deve essere protetta. Il consorzio già nel 2023 aveva chiesto al ministero dell’Agricoltura il reinserimento del sinonimo “cordisco” per il vitigno “Montepulciano” nel Registro nazionale varietà delle viti. Nel documento sottoscritto si afferma che tale soluzione permetterebbe di porre un punto definitivo sulla questione. Sia il consorzio sia le associazioni Copagri, Confagricoltura, Confcooperative, Lega Coop, Coldiretti, Dai Vino, Assoenologi e Cia chiederanno la revisione del testo, con il mantenimento delle tutele esistenti in materia di utilizzo del nome del vitigno montepulciano alla sola regione Abruzzo.
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