Ex Burgo, 12 aziende pronte al rilancio

4 Novembre 2011

Il progettista dell'In.Te: la prossima settimana in Comune progetti già cantierabili

CHIETI. «Entro la prossima settimana depositeremo in Comune tutta la documentazione relativa al primo lotto del progetto In.Te che garantirà la ricollocazione di una cinquantina di ex lavoratori Burgo grazie ad aziende che occuperanno terreni non opzionati da Parco Paglia». Domenico Merlino, ideatore del progetto In.Te, esce allo scoperto e difende la sua creatura al centro di aspre polemiche.

In tanti, ex lavoratori Burgo in primis, sostengono che il progetto In.Te è una scatola vuota e non ha la forza per camminare da solo. Un'accusa che muove dai ritardi accumulati da In.Te, al momento l'unica ancora di salvataggio per i 133 ex lavoratori della Burgo ormai sull'orlo di una crisi di nervi.

Una situazione incandescente che si ripropone ad una manciata di settimane dalla scadenza della cassa integrazione in deroga, fissata per il 4 dicembre. Quando i dipendenti della vecchia e gloriosa cartiera finiranno molto probabilmente in mobilità.

Il sindaco Umberto Di Primio, nel corso dell'infuocata assemblea dei lavoratori che si è svolta mercoledì nella sede del Piccolo teatro dello scalo, ha anticipato la richiesta di un'ulteriore proroga, sarebbe la terza, della cassa integrazione in deroga.
Ma difficilmente riuscirà ad ottenerla.

Così agli ex lavoratori Burgo non resta che aggrapparsi ai progetti finalizzati a realizzare nuovi insediamenti produttivi sui terreni di via Piaggio. Una buona parte del sito, circa 7 ettari, è vincolata ad un preliminare d'acquisto firmato dalla Burgo con la società Parco Paglia dell'imprenditore Silvano Primavera che ha già versato 800 mila euro di caparra.

L'accordo, come paventato dal sindaco, potrebbe essere rivisto e rimodulato anche perché Parco Paglia ha denunciato l'inquinamento dei terreni Burgo.
L'ingegner Merlino precisa che il progetto In.Te interesserà altri spazi dell'ex cartiera.

«I nuovi capannoni si svilupperanno su una superficie complessiva di 50 mila metri quadrati», spiega Merlino, «non opzionata da Parco Paglia. Si tratta, per intenderci, dei terreni su cui prima insistevano la mensa e parte del corpo principale della cartiera».  E' evidente, però, che il progetto In.Te stenta a decollare.

La documentazione propedeutica ai nuovi insediamenti doveva essere depositata allo Sportello unico attività produttive (Suap) del Comune entro il 30 settembre.
Peccato che il termine sia stato abbondantemente superato da tempo.
«I ritardi sono dipesi dal fatto», replica Merlino, «che al Suap porteremo progetti subito cantierabili e ogni azienda sta decidendo, nei minimi dettagli, come realizzare i propri capannoni. Entro la prossima settimana, comunque, i documenti saranno consegnati».

All'attenzione degli uffici comunali preposti arriverà il primo lotto di In.Te che coinvolge una dozzina di aziende.
Un numero inferiore alle 20 ditte che hanno aderito al consorzio di rete In.Te.
«Privilegeremo chi ha più urgenza a costruire considerando gli spazi a disposizione. L'esborso economico del primo lotto», riprende Merlino, «sfiora i 25 milioni di euro e mi auguro che a queste aziende, che non hanno beneficiato di incentivi statali o di tornaconti economici dal progetto, sia data fiducia. Siamo di fronte ad investimenti sulla città che andrebbero invogliati e non criticati anche perché ci sono in ballo posti di lavoro per gli ex Burgo».
Nelle nuove attività produttive di via Piaggio verranno ricollocati una cinquantina di ex lavoratori Burgo.

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