Ex Burgo e crisi Sixty, il Pd attacca la maggioranza

23 Aprile 2011

Iacobitti chiede una conferenza permanente dei servizi e attenzione alla vicenda Sixty

CHIETI. Una conferenza permanente sul lavoro aperta agli amministratori locali, politici di minoranza compresi, ai sindacati e al mondo delle cooperative. L'idea viene lanciata da Enrico Iacobitti, segretario cittadino del Pd. Commentata con soddisfazione, poi, la proroga della cassa integrazione in deroga per i lavoratori ex Burgo. Chiesta, infine, massima attenzione per il caso Sixty.

I sindacati del colosso dell'abbigliamento griffato che produce allo scalo hanno paventato l'esubero in azienda di quasi duecento operatori nei prossimi anni. Ieri i vertici Sixty sono stati a colloquio con il sindaco Di Primio.

«Nelle scorse settimane abbiamo incontrato i sindacati e una delegazione di lavoratori», dice Iacobitti, «per fare il punto della situazione. Restiamo vigili anche se l'azienda ci ha fornito buone rassicurazioni in merito».

Caso ex Burgo. Il Pd plaude ai politici per la proroga di otto mesi della cassa integrazione in deroga per i dipendenti della vecchia cartiera ma precisa. «Il percorso è partito anni fa, dalla chiusura della Burgo. Il progetto In.Te è stato rimodulato e trasformato in contratto di rete», spiega Iacobitti, «soltanto perché è naufragata la strada dell'accordo di programma intrapresa per ottenere finanziamenti nazionali che il governo di centro destra ha negato». Nessun merito specifico quindi, secondo il Pd, dell'attuale maggioranza. «I soggetti firmatari del progetto In.Te. sono gli stessi di prima e a nostro avviso la Cooperativa Area», aggiunge Iacobitti, «è l'unica realtà imprenditoriale solida che ha mostrato realmente di voler investire in città». Adesso il vero obiettivo, cassa integrazione a parte, è ricollocare in fretta i lavoratori ex Burgo.

«Dobbiamo capire subito che ruolo ha Chieti nella Val Pescara. Ribadiamo la necessità di sciogliere i consorzi industriali», riprende Iacobitti, «con la pianificazione del territorio che deve tornare in mano al Comune. La politica, senza divisioni di sorta, deve darsi da fare». Si auspica l'istituzione di una conferenza permanente sul lavoro bipartisan.

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