Ex Burgo, il piano non decolla

Il sindaco: bisogna vendere subito i terreni alle aziende
CHIETI. Una stretta sui tempi per definire il trasferimento di proprietà dei terreni. È quanto chiederà il sindaco Umberto Di Primio al direttore generale di Burgo Group, Alberto De Matthaeis. L'appuntamento è per martedì e sul tavolo Di primio conta di fare chiarezza sugli appetiti imprenditoriali che gravitano nell'area.
«Martedì incontro De Matthaeis», dice il sindaco Di Primio, «voglio chiarezza sull'opzione di acquisto dei terreni da parte di Silvano Primavera, imprenditore del Parco Paglia. Le aziende di In.Te. con l'opzione di Primavera in corso non sanno quale area possono utilizzare. Non vorrei che alla fine» tiene a precisare «si tirassero indietro». L'accelerata è ormai inevitabile. Domenico Merlino, progettista di In.Te., piano di rilancio produttivo dell'area ex cartiera, proprio al Centro ha detto qualche giorno fa di essere pronto a consegnare i disegni in Comune.
Il nodo del passaggio di proprietà dalla Burgo agli imprenditori in gioco diventa ora cruciale.
Le linee d'ombra, però, rimangono. «È giusto chiedere chiarezza», osserva Lucio Petrongolo della Fistel-Cisl, «so di un'offerta arrivata dal consorzio Mo.d'a, settore ortofrutticolo, per l'acquisto di parte dell'area, rimasta ferma proprio per la presenza dell'opzione su una quota dei terreni. Eppure sapevo che l'opzione scadeva a dicembre 2010». Sottolineato, comunque, che si tratta di offerte e concorrenza imprenditoriali legittime, il quadro degli investimenti per la proprietà del sito deve arrivare a un punto.
«Perché», continua Petrongolo, «potremo finalmente siglare anche il patto di ricollocazione dei lavoratori e pianificare una formazione mirata. A quel punto ci sarebbero le condizioni per bussare di nuovo alla Regione e chiedere la concessione di una ulteriore proroga alla cassa integrazione in deroga, finalizzata proprio alla formazione con le aziende coninvolte in In.Te»..
È vero che sarebbe stato meglio avere già concluso tutti questi aspetti ma in buona sostanza la concessione di una nuova proproga della cassa integrazione in deroga a questo punto è la soluzione migliore da augurarsi.
Il sindaco Di Primio, dunque, sul tavolo del confronto con l'ingegner De Matthaeis può magari spingere perché il gruppo cartario la chieda. Se non lo facesse, rimarrebbero altre due strade. Quella più morbida sta nella previsione di un incentivo aziendale per la mobilità ai lavoratori. Quella da scongiurare, invece, è la chiusura secca con abbandono del tavolo della trattativa sindacale da parte di Burgo e mobilità nuda e cruda per i 133.
Martedì, dunque, l'incontro tra Di Primio e il direttore generale della Burgo si preannuncia sul filo del rasoio. In gioco c'è la vertenza simbolo della vallata con un groviglio di interessi imprenditoriali e risvolti sociali che il tempo rischia di stressare.
«Martedì incontro De Matthaeis», dice il sindaco Di Primio, «voglio chiarezza sull'opzione di acquisto dei terreni da parte di Silvano Primavera, imprenditore del Parco Paglia. Le aziende di In.Te. con l'opzione di Primavera in corso non sanno quale area possono utilizzare. Non vorrei che alla fine» tiene a precisare «si tirassero indietro». L'accelerata è ormai inevitabile. Domenico Merlino, progettista di In.Te., piano di rilancio produttivo dell'area ex cartiera, proprio al Centro ha detto qualche giorno fa di essere pronto a consegnare i disegni in Comune.
Il nodo del passaggio di proprietà dalla Burgo agli imprenditori in gioco diventa ora cruciale.
Le linee d'ombra, però, rimangono. «È giusto chiedere chiarezza», osserva Lucio Petrongolo della Fistel-Cisl, «so di un'offerta arrivata dal consorzio Mo.d'a, settore ortofrutticolo, per l'acquisto di parte dell'area, rimasta ferma proprio per la presenza dell'opzione su una quota dei terreni. Eppure sapevo che l'opzione scadeva a dicembre 2010». Sottolineato, comunque, che si tratta di offerte e concorrenza imprenditoriali legittime, il quadro degli investimenti per la proprietà del sito deve arrivare a un punto.
«Perché», continua Petrongolo, «potremo finalmente siglare anche il patto di ricollocazione dei lavoratori e pianificare una formazione mirata. A quel punto ci sarebbero le condizioni per bussare di nuovo alla Regione e chiedere la concessione di una ulteriore proroga alla cassa integrazione in deroga, finalizzata proprio alla formazione con le aziende coninvolte in In.Te»..
È vero che sarebbe stato meglio avere già concluso tutti questi aspetti ma in buona sostanza la concessione di una nuova proproga della cassa integrazione in deroga a questo punto è la soluzione migliore da augurarsi.
Il sindaco Di Primio, dunque, sul tavolo del confronto con l'ingegner De Matthaeis può magari spingere perché il gruppo cartario la chieda. Se non lo facesse, rimarrebbero altre due strade. Quella più morbida sta nella previsione di un incentivo aziendale per la mobilità ai lavoratori. Quella da scongiurare, invece, è la chiusura secca con abbandono del tavolo della trattativa sindacale da parte di Burgo e mobilità nuda e cruda per i 133.
Martedì, dunque, l'incontro tra Di Primio e il direttore generale della Burgo si preannuncia sul filo del rasoio. In gioco c'è la vertenza simbolo della vallata con un groviglio di interessi imprenditoriali e risvolti sociali che il tempo rischia di stressare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA