Farmacie Anxanum, il Comune taglia i compensi

Colpite le indennità dei revisori portate al massimo durante la prorogatio

LANCIANO. Il Comune taglia i costi di gestione alle Farmacie Intercomunali Anxanum. Stavolta la scure non si abbatte sul consiglio d'amministrazione della società partecipata, come è stato per il Consorzio smaltimento rifiuti, bensì sul collegio dei revisori dei conti, le cui indennità erano state alzate durante la prorogatio.  L'assemblea dei soci è stata convocata per domani, alle 16 (il giorno dopo in seconda convocazione).

In questa occasione il Comune, che detiene la maggioranza delle quote sociali dell'ente, proporrà l'abbassamento delle indennità per i revisori dei conti. Lo scorso maggio il collegio è stato rinnovato insieme al Cda (di quest'ultimo fanno parte Giuseppe Di Biase dell'Udc, presidente, Vincenzo Cotellessa e Luciano Morena del Pdl). I due organi delle Farmacie erano scaduti da mesi.  In questo periodo, quindi in regime di prorogatio, sarebbe stato deciso l'innalzamento delle indennità dei revisori contabili dal minimo, previsto dalle tabelle dell'albo di categoria, al massimo. 

La modifica era passata un po' in sordina, ma a due mesi dall'insediamento la politica vuol correre al riparo. Del collegio dei revisori fanno parte il presidente, incarico affidato ad Angelo Castrignanò, ex presidente del Cda della società, e altri due componenti. «Attualmente il compenso del presidente del collegio è di 15mila euro lordi l'anno e quello dei revisori 10mila», spiega il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Umberto Di Francescantonio, che ha seguito la vicenda insieme al sindaco Filippo Paolini, «più 200 euro al presidente e 100 ai revisori per ogni ora di seduta del Cda.

Cifre che non sono compatibili con i bilanci e la situazione dell'ente. Martedì, nell'assemblea sarà fatta la proposta di riportare le indennità ai minimi, 4mila e 3mila euro l'anno rispettivamente per presidente e revisori, e 100 euro a seduta per ciascuno».  La lotta agli sprechi del Comune è iniziata con il Cda del Consorzio rifiuti, per il quale era stato fissato un tetto ai compensi di presidente e componenti.

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