Festival del carciofo, esposto sul rendiconto
Il gruppo consiliare “Officina Cupello” invia le carte a Finanza e Corte dei conti: troppe incongruenze
CUPELLO . «È stato presentato con 80 giorni di ritardo rispetto al termine previsto e presenta una serie di incongruenze». Il rendiconto del Festival del carciofo, che si è tenuto in paese nella scorsa primavera, finisce nel mirino del gruppo consiliare di Officina Cupello che ha presentato un esposto alla guardia di finanza e alla Corte dei conti. «È un rendiconto deficitario, erroneo e incompleto», denunciano Dario Leone, Giuliana Chioli e Roberta Boschetti, «oltre a tutta una serie di incongruenze ravvisate nei documenti, salta all’occhio il contributo finale di 12.450 euro, che si somma ai 30mila di acconto, e rappresenta, secondo quanto scrive la presidente del Comitato, un imponente deficit, decretando il fallimento sul piano economico dell’evento. Il regolamento comunale per la concessione dei contributi», aggiungono i tre consiglieri, «stabilisce che essi possano essere richiesti solo se la rendicontazione sia stata depositata entro i 60 giorni dalla conclusione dell’evento organizzato. La rendicontazione del Festival del carciofo, al contrario, è stata presentata e protocollata con quasi 80 giorni di ritardo oltre il termine consentito e con criticità evidenti e non differibili». Per il gruppo consiliare di Officina Cupello «assistiamo a un esempio di ulteriore impunità, di totale indifferenza riguardo alle regole più elementari sul piano economico, finanziario e naturalmente etico e morale».
La replica dell’amministrazione comunale arriva a stretto giro. «Le critiche espresse superano i confini di una legittima valutazione, offrendo un ritratto distorto della manifestazione e quindi di tutta la nostra comunità», ribatte la sindaca Graziana Di Florio, «insistere su presunte "incongruenze" rispetto ad un evento di così grande importanza per Cupello appare un uso strumentale di dettagli amministrativi, senza considerare le complessità e le sfide che organizzare una simile iniziativa comporta. Il Festival del carciofo è, tra l’altro, un’occasione per valorizzare il nostro patrimonio agroalimentare, segno identitario del territorio cupellese e risultato di un impegno corale tra Comitato, volontari, sostenitori e aziende del territorio. Sminuire il loro lavoro insinuando "impunità" o "negligenza" non è critica costruttiva, ma un vile attacco gratuito a chi si mette a disposizione per il bene della nostra comunità. Sono mesi che l’attività “politica” di Officina Cupello si concentra esclusivamente sul Festival del carciofo attraverso una retorica di stampo accusatorio e provocatorio che si allontana dallo spirito di collaborazione e dal rispetto per il bene comune che dovrebbe guidare ogni dialogo costruttivo». (a.b.)
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