Fondi per il nuovo ospedale Torna la lite Chiodi-Valente

Il governatore: dal Cipe via libera alla costruzione, attendiamo il sì del governo Il vicesindaco: questa storiella va avanti dal 2009, qui la sanità è in ginocchio

LANCIANO. «Il nucleo di valutazione degli investimenti pubblici del Cipe ha dato il via libera ai fondi per la costruzione dei cinque nuovi ospedali di Lanciano, Vasto, Avezzano, Sulmona e Giulianova. Ha infatti ritenuto valida la procedura Mexa che ha valutato la congruità della domanda dei nuovi ospedali rispetto al criterio del miglioramento dell’offerta sanitaria a costi sostenibili. Ora attendiamo solo l’erogazione delle somme, 250 milioni di euro, dal nuovo governo». Questo l’annuncio del governatore Gianni Chiodi, nel corso dell'inaugurazione del Centro di senologia a Raiano alcuni giorni fa. «Arrivano le elezioni regionali e il governatore Chiodi spara le ultime cartucce per cercare di confondere l’opinione pubblica abruzzese e frentana in particolare. La storia dei nuovi ospedali va avanti da ben cinque anni e mezzo, e mentre promettevano investimenti Chiodi ed amici di cordata mettevano in ginocchio la sanità pubblica dell’Abruzzo meridionale». Questa, invece, è la replica del vicesindaco Pino Valente. Insomma, si accende nuovamente la polemica sulla costruzione del nuovo Renzetti dopo l’annuncio di Chiodi del via libera del Cipe ai fondi per i nuovi ospedali, circa 250milioni di euro.

Il nuovo Renzetti. Per Lanciano si parla di 85 milioni di euro necessari per realizzare un presidio sanitario che non si capisce neanche bene di quanti posti sia: se ricalcherà i 202 attuali, oppure avrà 276 posti letto divisi tra area medica, chirurgica e materno infantile come detto da Chiodi due anni fa, o 300 posti come ipotizzato anche dalla Asl nel caso in cui dovesse chiudere anche il presidio di Atessa. Anche sui soldi non c’è chiarezza perché Chiodi ha parlato di 85.144.000 euro, che è il costo totale dell’opera ma la copertura economica è assicurata per 52 milioni di euro dall’ex articolo 20. Quindi mancherebbero altri 33 milioni di euro.

La polemica. «È tutta una barzelletta», attacca Valente, «di ospedali nuovi Chiodi parla da 5 anni e non ha fatto niente. Mentre ha fatto, assieme ai suoi soci del centrodestra, tanto altro per la sanità frentana: l’annessione della Asl Lanciano Vasto che aveva i conti in regola a quella di Chieti piena di debiti; il taglio dei 10 milioni di euro stanziati dall’ex manager Michele Caporossi della ex Asl per il rimodernamento del Renzetti; il declassamento di unità complesse a semplici con l’eliminazione di tanti primariati; il taglio dei posti letto; l’allungamento delle liste d'attesa; il taglio dell’assistenza domiciliare a tanti ammalati». Per Valente, poi, Chiodi nel suo annuncio ha parlato di soldi, ma non di posti letto né di dove costruire il nuovo ospedale e ha praticamente ammesso che non era a causa del Comune, ma per la mancanza di soldi, che non si realizzava il nuovo presidio. «L’ospedale non si faceva perché non c’erano i soldi, non perché il Comune non decideva il luogo», sottolinea Valente, «e comunque resta il problema del luogo. Dove si realizzerà l’ospedale? L’ha deciso Chiodi? Noi siamo rimasti a una divisione tra il Comune, che ha indicato come area adatta quella attuale di via del Mare, o Villa Martelli, a ridosso dell’uscita dell’A14. La Asl, invece, premeva per Sant’Onofrio. E non risulta al Comune che sia stato deciso il luogo». Anche sui soldi servirebbe chiarezza perché all’appello mancherebbero 33 milioni di euro che dovrebbero essere reperiti tramite la vendita del patrimonio Asl. E nel “patrimonio Asl” è compresa l’area attuale di via del Mare?

Teresa Di Rocco

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