Fossacesia: trabocco ampliato, si lavora alla sanatoria 

Verì, titolare del Pesce Palombo: l’attività è aperta, apportate migliorie per non creare rischi ai nostri clienti

FOSSACESIA. Vicenda trabocco Pesce Palombo, una delle strutture che hanno ricevuto durante l’estate l’ispezione della Capitaneria di Porto di Ortona. Le indagini hanno riguardato tutti i trabocchi della costa chietina e sono emerse difformità tra progetti e superfici occupate anche del 300% superiori a quelle autorizzate, con tanto di sottrazione di oltre mille metri di spazi pubblici alla libera fruizione dei cittadini. La Guardia costiera ha denunciato per questo alla Procura di Lanciano quattro titolari dei trabocchi.
«Noi oggi siamo regolarmente aperti nell’attività», dice Bruno Verì, titolare del Pesce Palombo, «e ci stiamo dedicando come sempre alla ristorazione. Certo, stiamo facendo la sanatoria ma nel frattempo sono molto fiducioso: il tutto si risolverà nei tempi dovuti. In seguito all’ispezione avuta, ci siamo immediatamente attivati anche per non creare disservizi alla nostra affezionata clientela. Ovviamente, quando abbiamo avuto le contestazioni, abbiamo avviato le procedure per sanare il tutto senza abbattere le opere che ci contestavano di aver ampliato. Abbiamo il tempo previsto dalla legge per le controdeduzioni e richieste di sanatoria alla Suap Sangro Aventino e agli altri organi competenti. Il trabocco», continua Verì, «essendo una struttura in legno, una palafitta, per mantenersi deve poggiare sugli scogli: il trabocco è sollecitato dal mare forte e dagli agenti atmosferici e per questo deve essere sicuro e solido, affinché chi viene qui non corra rischi. Questa è la motivazione che ci ha indotto a procedere alle migliorie, quindi a potenziarlo. Dopo i controlli, ai quali sono e saranno soggetti tutti i trabocchi della costa, sono emersi spazi in più, ma con tecnici ed enti stiamo risolvendo il problema con la sanatoria. È nostro intento tenere in piedi questa attività, fonte di turismo, una vera risorsa perché sui trabocchi arrivano anche da Oltreoceano, per visitarli, restando incantanti dalla loro bellezza».
Intanto lo studio tecnico incaricato da Verì, dopo la verifica ispettiva, fa sapere che «la lettera del Comune di Fossacesia, indipendente dalla procedura di diffida, dichiara l’avviamento del procedimento di revoca della concessione, che è un atto dovuto ai sensi dell'art. 47 del Codice della navigazione, qualora ci siano le condizioni per il quale il concessionario sia venuto meno alle condizioni per le quali è stata rilasciata la concessione demaniale. Nello specifico, la segnalazione di opere abusive realizzate e difformi dalla concessione nominale ai 25 metri. Tale processo dura 90 giorni e il concessionario ha 30 giorni per presentare le osservazioni. Viste le premesse, Verì ha ottime possibilità di vedere confermata la concessione e di ottenere concessione demaniale suppletiva per le opere di sanatoria».
©RIPRODUZIONE RISERVATA