Fucilata fatale, l’indagato è di Castelguidone

8 Novembre 2014

Cacciatore di Torrebruna ucciso: incidente probatorio sul luogo della tragedia usando un manichino

TORREBRUNA. I minuti che hanno preceduto la morte di Nicola Costanzo, 58 anni, il ferimento e la morte del cacciatore ucciso domenica scorsa a Guardiabruna durante una battuta di caccia con gli amici, saranno rivissuti nei prossimi giorni sul luogo della tragedia. Al posto della vittima ci sarà un manichino. Periti e investigatori ricostruiranno la scena. Il supporto dei risultati degli esami balistici, i rilievi di tecnici e gli esami del medico legale contribuiranno a definire la corretta dinamica della tragedia durante la caccia.

L’incidente probatorio potrebbe essere fatto già la prossima settimana. Le conseguenze prodotte sulla vittima dal colpo di fucile fanno supporre che chi imbracciava l’arma da cui è partito il colpo non fosse molto lontano alla vittima. Costanzo è morto per lo “sfacelo dell’area encefalica” sovrastante l’orecchio sinistro. L’incidente probatorio dovrà chiarire se è possibile che lo sparatore non si sia accorto di avere colpito l’amico. Il cacciatore indagato è di Castelguidone. Il procuratore capo (facente funzione) della Procura di Vasto, Giancarlo Ciani, tuttavia, ha affidato ai periti balistici nove fucili, compreso quello della vittima. L’ipotesi di reato al momento è omicidio colposo provocato da imperizia, imprudenza e negligenza. Al termine del nuovo sopralluogo il procuratore Ciani deciderà se aggiungere anche l’omissione di soccorso.Il corpo senza vita di Nicola Costanzo venne trovato domenica dagli amici cacciatori (e fra loro pare ci fosse anche l’indagato) qualche minuto dopo mezzogiorno. L’uomo però era morto da almeno un’ora. Sono tanti i passaggi ancora da chiarire. La moglie della vittima, Elvira e i figli Jessica e Denis, assistiti dall’avvocato Guido Colella, chiedono giustizia. (p.c.)

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