Gamba rotta per una buca: nonna vuole 50mila euro

Si è fratturata il femore cadendo sulla strada tra corso Mazzini e l’ospedale Porta il Comune in tribunale e chiede il maxi risarcimento per i danni

VASTO. Si rompe il femore cadendo per strada, a causa di una buca presente sul manto stradale, e chiede 50mila euro di risarcimento danni. Finisce in tribunale il contenzioso avviato da una pensionata vastese che, dopo una rovinosa caduta, ha deciso di citare in giudizio il Comune. La causa è una delle tante con cui è alle prese l’avvocatura comunale, ma fa più rumore del solito, non fosse altro per la somma, di tutto rispetto, richiesta dall’anziana come risarcimento per il sinistro subito il 13 febbraio 2013 lungo via Ciccarone, la trafficata arteria che collega corso Mazzini all’ospedale di Vasto.

La donna stava percorrendo la strada quando inciampò dopo essersi spaventata per la presenza di un branco di cani randagi. In seguito alla caduta riportò la frattura del femore. Ora vuole essere risarcita per i danni subiti e per le spese sanitarie che ha dovuto affrontare in seguito all’incidente. Il Comune ha dato incarico all’avvocato Nicolino Zaccaria, responsabile dell’ufficio legale dell’ente, di costituirsi in giudizio.

Le buche presenti lungo le arterie urbane ed extra-urbane continuano ad essere al centro dei contenziosi avviati dai cittadini, anche se i dati in possesso dell’avvocatura comunale evidenziano che il numero dei sinistri non è in crescita, ma si mantiene su livelli medi. «Le scelte operate dall’amministrazione comunale, oltre ad aver abbattuto i costi di gestione complessiva della sinistrosità, hanno determinato un freno al malcostume diffuso anche a Vasto», spiega l’avvocato Zaccaria, «cioè quello di intraprendere ripetute azioni risarcitorie, anche da parte degli stessi soggetti, per cadute su strada e marciapiedi che, all’esito del giudizio, si sono rivelate mai accadute».

Dai dati forniti dall’ufficio legale risulta che negli anni 2011 e 2012 il costo per le transazioni è stato di 40mila euro, mentre nel 2013 la spesa è scesa a 17.500 euro. Le sentenze di condanna nel 2013 per manutenzione stradale sono state 7 per un costo di 15.750 euro, mentre 10 sono state quelle favorevoli al Comune. La riduzione della spesa per le controversie è stata possibile anche grazie alla istituzione di un nucleo gestione sinistri all’interno dell’avvocatura comunale che cura le richieste stragiudiziali di risarcimento che non superano i 20mila euro, con la collaborazione della polizia municipale e dell’ufficio servizi. (a.b.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA