Gemelli di 16 anni travolti e uccisi mentre tornano a casa in scooter

1 Marzo 2015

Tragedia a Larino, i due fratelli tornavano da una festa quando un'auto in fase di sorpasso li ha presi in pieno. Dichiarato il lutto cittadino

LARINO. Travolti e uccisi da un'auto in fase di sorpasso mentre tornavano in scooter da una festa in pizzeria per il compleanno di un loro compagno di scuola: vittime della strada due fratelli gemelli, Antonello e Giovanni Padulo, di 16 anni, di Larino, mentre il terzo gemello, Giuseppe, è scampato alla morte per essere rientrato a casa appena cinque minuti prima. Una tragica fatalità che ha gettato nello sconforto l'intera città, e lo forse è anche per chi, di queste due morti, dovrà rispondere: un giovane di 23 anni che conosceva i gemelli per avere militato anni prima nella stessa società di calcio, la Frentana Larino, pur se in formazioni diverse per classe di età.

«È la cosa più brutta della mia vita - ha dichiarato -: ho fatto un sorpasso e non mi sono accorto dello scooter davanti. Solo dopo aver sentito la botta mi sono fermato». La tragedia si è consumata alla periferia del paese, in via Molise, vicino il carcere. Sui ragazzi è piombata una Fiat Punto che era in fase di sorpasso e proveniva dal senso opposto di marcia. Nel violento impatto i gemelli sono stati sbalzati dallo scooter sul quale viaggiavano: uno è morto sul colpo, l'altro durante il trasporto all'ospedale. Il terzo gemello, Giuseppe, preoccupato per il mancato rientro dei fratelli che sarebbero dovuti arrivare poco dopo, è tornato indietro e una volta giunto sul luogo dell'incidente è stato bloccato dai soccorritori, restando in strada fino a tardi. L'intera comunità che conosceva i due gemelli, è sotto choc e si è stretta attorno al dolore della famiglia: la madre, medico ematologo dell'ospedale di Termoli, il padre, imprenditore agricolo, e il terzo gemello. La madre «è devastata dal dolore - riferisce uno dei colleghi dell'ospedale - ma nonostante tutto non ha avuto alcuna parola di condanna nei confronti del ragazzo che conduceva l'auto». Sconvolto l'allenatore della Frentana Larino, Sandro D'Agostino, che insieme ad uno zio ha fatto il riconoscimento delle vittime nella camera mortuaria dell'ospedale. «Mi è bastato guardare il viso un attimo per riconoscerlo - ha proseguito l'allenatore molto provato -. Mi sono prestato perché i genitori erano troppo sconvolti per farlo. Ho due gemelli anch'io e, ieri sera, quando ho sentito dell'incidente, ho chiamato mio figlio e non mi rispondeva. Ho vissuto dei momenti terribili. I gemelli erano molto stimati in paese e si volevano molto bene tra loro. Antonello (che avrebbe dovuto giocare oggi una gara del campionato Allievi regionale) - aveva sempre il sorriso in bocca e giocava bene a pallone». Nel giorno del lutto cittadino, decretato dal sindaco Vincenzo Notarangelo, non sono mancate le polemiche per il passaggio sul luogo dell'incidente di oltre mille ciclisti della Fondo Molisana; in realtà, nonostante gli sforzi degli organizzatori, non è stato possibile deviare il percorso, ma comunque sono stati osservati cinque minuti di silenzio prima della partenza per commemorare le vittime.