Gissi, il paese è diviso anche nel dopo voto

18 Giugno 2014

Il sindaco Chieffo ha vinto con un voto di scarto. Lo sconfitto Di Martino: «Schede da ricontrollare»

GISSI. Un paese diviso in due e un sindaco che amministra grazie a un voto in più che potrebbe essere rimesso in discussione dal Tar sulla scorta di un ricorso presentato dalla lista avversaria. È a dir poco paradossale la situazione che si è venuta a creare a Gissi, comune che diede i natali al pluri-ministro Remo Gaspari.

Le urne si sono chiuse da ventiquattro giorni e ancora si discute sul risultato elettorale che ha riconsegnato un paese spaccato: 921 cittadini hanno votato la lista Patto per Gissi del neo sindaco Agostino Chieffo e gli altri 920 hanno invece attribuito i loro consensi all’altro schieramento (Cambiamo Gissi) guidato da Cesare Di Martino. Un voto, un solo voto è stato determinante per la vittoria di Chieffo, avvocato, vicesindaco uscente. Il primo cittadino si è insediato in municipio, ha nominato la giunta che lo affiancherà in questi cinque anni di mandato amministrativo e ha debuttato in consiglio comunale dove ha illustrato le sue linee programmatiche. L’opposizione augura sportivamente «buon lavoro» alla maggioranza, ma spera nel ribaltone.

«I nostri legali stanno preparando il ricorso al Tar», conferma Di Martino, classe 1967, direttore amministrativo del Teatro Marruccino di Chieti e responsabile del Centro Europe Direct del Comune di Pescara, «ai giudici amministrativi chiederemo il riconteggio dei voti e l’accertamento di eventuali irregolarità. Abbiamo il sospetto che le operazioni di scrutinio non si siano svolte con la necessaria perizia. Contestiamo anche alcune decisioni prese dai presidenti dei seggi in ordine alla validità di alcuni voti espressi. Il risultato potrebbe essere rimesso in discussione», conclude il consigliere comunale, «nel frattempo abbiamo augurato buon lavoro all’amministrazione comunale».

Insomma, su Chieffo e la sua squadra pende come una spada di Damocle il ricorso al Tar. Il sindaco non se ne fa un cruccio e appare tranquillo. «Certo, mi sarebbe piaciuto vincere con uno scarto maggiore, ma questa è democrazia». Alle rigide regole democratiche deve rassegnarsi anche Angelo Di Sciascio, candidato sindaco del Movimento 5 stelle. Per la lista guidata dal medico-odontoiatra solo 97 voti, troppo pochi per conquistare un posto in aula. E come se non bastasse, oltre alla sconfitta è arrivata l'espulsione da parte del gruppo di Gissi, ma questa è un’altra storia. (a.b.)

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