Gli asfalti o il Corso nuovo: il dilemma della giunta

L’amministrazione comunale e lo scoglio del Patto di stabilità per i fondi L’assessore Sasso: ma se riqualifichiamo il centro della città lasciamo il segno

LANCIANO. Spostare il mutuo da 1milione e 300mila euro per la riqualificazione di corso Trento e Trieste, al rifacimento di alcune strade cittadine in centro e nelle contrade. È la scelta, di opportunità, ma anche politica, a cui si trova dinanzi l’amministrazione comunale in questi giorni. La proposta è arrivata all’interno della stessa maggioranza e tocca uno dei progetti a cui è più legata, quello di corso Trento e Trieste, ma allo stesso tempo una delle urgenze più evidenti della viabilità cittadina: le strade dissestate.

Nei giorni scorsi l’assessorato ai lavori pubblici diretto dall’assessore Antonio Di Naccio, ha presentato uno studio di previsione in cui si elencano le strade più disastrate e gli interventi più urgenti. Nel piano si sono ipotizzate anche delle cifre. Per il rifacimento di arterie importanti e centrali come via De Crecchio, via Martiri VI Ottobre e via Del Mare (che tra l'altro dovrebbe essere predisposta per accogliere una pista ciclabile così come previsto nel Piano generale del traffico urbano recentemente redatto), è necessaria una spesa di un milione e 200mila euro. Seicentomila euro sono invece previsti per il rifacimento di alcune strade delle contrade.

«Sarei d’accordo sulla decisione di una devoluzione del mutuo, che peraltro non è stata ancora presa», interviene l’assessore all’urbanistica, Pasquale Sasso, grande sostenitore del rifacimento di Corso Trento e Trieste, «solo se ci fosse la possibilità di superare lo scoglio del Patto di stabilità che blocca tutte le grandi opere pubbliche. Sono necessarie delle garanzie: che l’opera di riqualificazione del Corso venga fatta durante il mandato, che si possa superare il Patto di stabilità e che si potrà chiedere un altro mutuo».

Il rifacimento di corso Trento e Trieste era stato presentato in pompa magna da tutta l’amministrazione e dai settori lavori pubblici e urbanistica nel settembre scorso. Il progetto, a cura dell'architetto Mosè Ricci dello studio di architetti associati RicciSpaini, e Orazio Carpenzano, docente associato di Progettazione architettonica e urbana del Dipartimento di architettura e progetto della Sapienza di Roma, si ispira alla Presentosa, antico gioiello abruzzese. La pavimentazione avrebbe un disegno unico, in bianco e nero, esclusivo per la città di Lanciano. «A mio parere», commenta Sasso, «un’amministrazione deve poter lasciare il segno del suo passaggio. Un conto è un’opera di riqualificazione urbanistica che resterebbe indelebile nella storia della città e che servirebbe ad attrarre turismo, visitatori, commercio, un altro è la riasfaltatura delle strade: opere di ordinaria amministrazione che si farebbero comunque, ogni anno».

Daria De Laurentiis

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