Gomme tagliate all’auto dell’ambientalista

Gesto intimidatorio a D’Orsogna, tra i fondatori di Nuovo Senso Civico. Un mese fa lo sfregio a Natale

LANCIANO. Quattro ruote dell’auto tagliate a un attivista dell’associazione Nuovo Senso Civico. A un mese dall’atto intimidatorio ai danni dell’assessore all’ambiente di Fossacesia che ha subito il taglio di 29 piante di ulivo del suo podere, la mano dei balordi contro ambientalisti e attivisti di associazioni in difesa della salute e dei diritti dei cittadini, colpisce ancora. Questa volta a Lanciano, a pochi passi dal centro, in una zona densamente popolata. Vittima del gesto intimidatorio è un esponente di spicco del mondo associativo e ambientalista: Diana D’Orsogna, componente del direttivo e tra i fondatori dell’associazione Nuovo Senso Civico. Il fatto risale alla notte tra sabato e domenica scorsi.

«Inizialmente ho pensato di essere passata con l’auto sopra qualche scheggia di vetro», racconta la signora D’Orsogna, «solo quando abbiamo rigonfiato le ruote dal gommista ci siamo resi conto dei tagli netti su ogni pneumatico».

Sull’accaduto è stata presentata denuncia alle autorità competenti. Si è subito pensato a un gesto intimidatorio dal momento che nessun’altra macchina posteggiata nel parcheggio pubblico, a poche centinaia di metri dal centro città, aveva subito la stessa cosa.

«Ho buonissimi rapporti di vicinato», spiega D’Orsogna, «vivo in questa zona da oltre vent'anni e non ho nessun contenzioso in corso, nè ho mai avuto liti o problemi con chiunque».

Le uniche motivazioni che possono far pensare a un gesto intimidatorio riguardano proprio l’esposizione del movimento Nuovo Senso Civico in tantissime battaglie ambientaliste. L’associazione, presieduta da Alessandro Lanci, è nata in difesa del territorio contro gli attacchi della petrolizzazione. Una delle prime grandi battaglie del movimento, che conta migliaia di associati e simpatizzanti, è stata proprio quella contro la piattaforma Ombrina Mare. Nuovo Senso Civico ha raccolto contro il progetto ben 54mila firme.

Sono venute poi le battaglie contro le centrali a biomasse, prima fra tutte quella di Treglio, contro gli impianti insalubri abruzzesi, contro la raffineria della Forest Oil a Bomba e quelle in favore del Parco della Costa teatina.

Proprio la difesa e il sostegno per la realizzazione della riserva naturale nazionale, sono costate ad Andrea Natale lo sfregio e il taglio di 29 piante di ulivo di un podere ereditato dal padre. Anche Natale non ha nemici, se non i contrari alla realizzazione del Parco.

«La preoccupazione», commenta D’Orsogna, «è che si stia alzando sempre più il tiro con questi atti intimidatori: bisogna che le forze dell’ordine, le amministrazioni e i cittadini stiano vicini a chi difende il territorio, persone che non sono extreterrestri, ma che si impegnano quotidianamente e con tutte le forze per lasciare alle future generazioni un ambiente sano e civile».

«La nostra lotta», conclude Alessandro Lanci, «continuerà ancora più decisa e convinta, perché quella che si profila è proprio la deriva che vogliamo impedire in tutti i modi».

Daria De Laurentiis

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