Honda in crisi esuberi confermati ma l’azienda resta

Atessa, la Provincia incontra i dirigenti della multinazionale «Tre anni di tempo per riportare il bilancio in pareggio»

ATESSA. Da una parte gli esuberi, circa 200 su 618 operai, e una crisi che non ha precedenti nella storia dello stabilimento Honda di Atessa; dall’altra la notizia che l’azienda resterà in Val di Sangro, nonostante le difficoltà.

Ha aperto uno spiraglio positivo l’incontro di ieri mattina a Chieti tra il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, e i dirigenti della Honda di Atessa, il general manager Marcello Vinciguerra e il responsabile dell’area relazioni sindacali, Mario Di Cesare. I vertici dello stabilimento di contrada Saletti avrebbero garantito al presidente della Provincia che l’azienda, l’unica in Europa del colosso nipponico delle due ruote, resterà in vita.

«Sono preoccupato e al tempo stesso molto fiducioso», commenta Di Giuseppantonio, «il nostro territorio, già duramente colpito dalla crisi, dovrà fare i conti con la perdita di ulteriori posti di lavoro e con possibili ricadute sull’indotto. La notizia che tuttavia ci lascia ben sperare», prosegue il presidente della Provincia, «è che la Honda resterà in Val di Sangro e ciò rappresenta una garanzia in un momento in cui si assiste a una generale tendenza non solo al ridimensionamento, ma addirittura alla delocalizzazione produttiva da parte di alcune importanti aziende che operano nel territorio della nostra provincia. Honda», considera Di Giuseppantonio, «di fronte alla crisi sta attuando le sue strategie, sicuramente dolorose sotto il profilo occupazionale, e si è data tre anni di tempo per riportare il proprio bilancio in pareggio: la Provincia cercherà di sostenerla in ogni modo».

Intanto sono circa 210 gli esuberi annunciati dall’azienda a fronte dell’ipotesi iniziale di 303 operai a rischio licenziamento. L’azienda ha adottato, di concerto con i sindacati, la procedura di mobilità volontaria dietro incentivi aziendali che vanno dai 15 mila ai 40 mila euro fino al 31 novembre.

Da 303 gli esuberi, per effetto anche al licenziamento di alcuni quadri, sono scesi a circa 210. Entro la fine del mese probabilmente anche altri operai decideranno di abbandonare l’azienda dietro incentivo.

Lo stabilimento di Atessa è attualmente in cassa integrazione da metà di ottobre. Gli operai rientreranno al lavoro il 19 novembre. A fine mese è previsto un incontro tra Rsu e dirigenza aziendale per stabilire le nuove azioni da intraprendere.

Daria De Laurentiis

©RIPRODUZIONE RISERVATA