corte d’appello

I gatti graffiano? Asl condannata

I giudici: «Il Comune non c’entra». Ragazza risarcita di 15mila euro

VASTO. I gatti randagi graffiarono la figlia. I genitori devono essere risarciti dalla Asl. La Corte d’appello dell’Aquila ha riformato la sentenza di primo grado che condannava il Comune di Vasto e dichiarato responsabile della mancata campagna di prevenzione la Asl Lanciano Vasto-Chieti. L’azienda ora dovrà risarcire i genitori della piccola diventata nel frattempo una bellissima ragazza.

«L’aggressione subita dalla bambina il 4 maggio del 2002 in via Aimone, nel centro storico di Vasto, da parte di 3 gatti randagi facenti parte di una colonia felina costerà alla Asl Lanciano-Vasto 15 mila euro», conferma il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Forte. La Corte d’appello dell’Aquila ha accolto il ricorso del Comune avverso la sentenza di primo grado che era stata emessa dal tribunale di Vasto sei anni fa. I giudici di secondo grado hanno ritenuto che la mancata prevenzione del randagismo sia da addebitare all’Azienda sanitaria e non all’ente locale. I giudici aquilani hanno condannato la Asl al risarcimento dei danni in favore dei genitori della ragazza quali esercenti la patria podestà. La Asl è stata condannata a rimborsare la famiglia anche delle spese legali sostenute per il doppio grado di giudizio. Dalla brutta disavventura alla sentenza di secondo grado sono trascorsi 12 anni. La protagonista ha accolto con soddisfazione la sentenza d’Appello. Soddisfatto naturalmente anche il Comune di Vasto. (p.c.)

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