I vigili si danno i gradi, non costa nulla

Nuovi marescialli per evitare contrasti e malcontenti interni, tacito assenso della giunta

LANCIANO. Quindici vigili urbani si autopromuoveranno al grado di maresciallo maggiore. La singolare iniziativa nasce dalla scorretta attribuzione dei distintivi di grado finora prevista dal regolamento della polizia municipale. Stellette e galloni, nel caso specifico “V” e strisce argentate, erano assegnate in contrasto con la normativa regionale e avevano finito per creare disparità fra operatori anche con la stessa anzianità di servizio.

Una situazione illegittima che ha generato contrasti e malcontenti. Da qui è partita la richiesta da parte di 15 operatori alla giunta comunale per sanare il regolamento. I firmatari sono Pasquale Lazari, Antonio Silverii, Nicola Valerio, Lucia Sanfelice, Antonia Trave, Katia Durastante, Antonio Tenaglia, Francesco Giancristofaro, Francesco Susi, Mimmo Budano, Gabriele Dell’Elce, Domenico D’Alessandro, Anita D’Orazio, Francesca Canci e Vincenzo Barbetta.

Sotto accusa l’articolo 14 del regolamento comunale del corpo che disciplina la materia dei gradi della polizia municipale, prevedendo l’attribuzione di distintivi in base all’anzianità di servizio. Materia in realtà disciplinata da legge regionale. Rispetto a questa, il Comune dimezza i tempi per lo scatto di grado: 5 anni invece di 10 perché un agente riceva una “V”, 10 invece di 20 per due “V” e 15, invece, di 25 per tre “V”. Oltre i 20 anni di servizio, l’amministrazione comunale ha elargito vari gradi: maresciallo ordinario, capo e maggiore, che nella polizia municipale abruzzese non esistono.

Posto che vantaggi dal punto di vista economico o giuridico non sono previsti, le “false” professionalità hanno però creato negli anni contrasti e malumori, tra chi si vedeva comandare da un collega con grado superiore, illegittimamente attribuito, e magari quasi gli stessi anni di servizio. Così 15 vigili urbani hanno presentato alla giunta un documento, curato dall’avvocato Marcella Marino. «La materia dei gradi risulta illegittima in quanto contrasta con la normativa vigente», sostengono i firmatari. Lo stesso comandante Guglielmo Levante aveva più volte rilevato l’esistenza delle norme illegittime, invitando l’amministrazione a porre rimedio.

«E’ una situazione che si protrae da troppo tempo con un danno d’immagine per i vigili», continua il documento, «riorganizzando l’attribuzione dei gradi si metterà fine a un contenzioso silenzioso tra gli operatori, che altrimenti minerà irreparabilmente la serenità dell’ambiente di lavoro, già provato dalla cronica carenza di personale, dalla sede inadeguata, dai veicoli di servizio troppo vetusti, dalle indennità non percepite e dall’assenza di un idoneo armamento». Appoggiati dai sindacati regionali Lipol, Sulpm e Cisl-Fp, i 15 vigili hanno proposto di innalzarsi tutti al grado di maresciallo maggiore aiutante, come previsto dalla legge regionale. «E’ uno scatto che non comporta impegni di spesa per il Comune», sottolineano i firmatari, «mentre se procedessimo per vie legali l’ente dovrebbe risarcirci i danni». La giunta comunale ha concesso tacitamente il benestare. Da domani il corpo di polizia municipale avrà 15 nuovi marescialli.

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