MORTI NELL'ESPLOSIONE

Il destino crudele di Giulio, 3 anni fa si salvò con un cambio-turno

Una delle 3 vittime della Sabino esplodenti di Casalbordino nel 2020 fu sostituita all'ultimo momento da un collega che poi perse la vita. L'altro operaio di Lanciano era prossimo alla pensione

CASALBORDINO. Un crudele appuntamento con il destino. Giulio Romano, il 56enne di Casalbordino, rimasto vittima nell'esplosione di oggi insieme a  Gianluca De Santis 40 anni di Palata (provincia di Campobasso in Molise) e Fernando Di Nella 50 anni di Lanciano, aveva già sfiorato la morte nell'esplosione di tre anni fa alla Sabino esplodenti.

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Quel 21 dicembre del 2020 Giulio doveva essere al lavoro nella fabbrica di Casalbordino, ma un cambio-turno all'ultimo momento gli salvò la vita. Chi lo sostituì allora, adesso non c'è più.

Il destino è tornato a bussare alla sua porta e oggi il 56enne di Casalbordino era regolarmente sul posto di lavoro alla Sabino esplodenti, tra i 70 dipendenti della fabbrica che cura, recupera e tratta polvere pirica derivata da bonifiche di ordigni bellici. 

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Era invece prossimo alla pensione Fernando Di Nella, 62 anni , originario di Paglieta e residente a Lanciano, un'altra delle tre vittime dell'esplosione alla Sabino Esplodenti di Casalbordino , società fondata proprio a Lanciano dalla famiglia Salvatore circa un secolo fa come fabbrica di fuochi d'artificio. Di Nella, caporeparto, viveva nel popoloso quartiere di Santa Rita. Lascia la moglie e due figlie. Anche il cognato ha lavorato alla Sabino ed è già andato in pensione.