Il Golf di Brecciarola tra rovine e sporcizia

Realizzata con i contributi pubblici, la struttura è abbandonata La censura di un imprenditore, socio del club: una misera conclusione

CHIETI. Vandali e sporcizia mortificano il sogno del golf teatino. Incagliato in un progetto mancato di rilancio turistico all'insegna dello sport, l’Adriatico golf club di Brecciarola è oggi monumento imbarazzante all’incuria e l’abbandono. Su per via Treste, in uno degli scorci più suggestivi delle colline teatine, affacciate sulla Maiella, il Gran Sasso e la vallata del Pescara, la struttura è nei fatti dimenticata dai signori del green. Resta così preda facile di atti vandalici, come la club house, casetta di legno dallo stile country, ridotta a discarica abusiva di vetri in frantumi, cartacce e infissi disarcionati. C’è chi oggi dice basta. Si chiama Goffredo D’Aurelio, imprenditore del ramo edilizio, socio che per anni è rimasto ai margini della gestione. Con l’aiuto di Mario D’Alessandro, giornalista e storico teatino, documenta lo stato di degrado in cui versa il golf club e avvia un’azione chiarezza che promette scintille. «Tornavo da Manoppello e ho deciso di dare un’occhiata», racconta, «per diversi anni sono rimasto al margine, anche perché non ero a mio agio nelle riunioni assembleari, dominate dalla litigiosità. Quel giorno ho voluto dare un’occhiata e mi sono trovato di fronte a uno spettacolo che non esito a definire vergognoso e impressionante. Mi sono subito attivato per conoscere l’evoluzione della società, degli investimenti e della misera conclusione del costoso investimento prima in lire e poi in euro, gettati al vento».

Il progetto, partito nella seconda metà degli anni ’80, era ambizioso, con un campo da golf e strutture recettive spalmate su circa 65 ettari di terreno, che attingeva anche a fondi pubblici per la ricaduta attesa sul turismo. Travolto dallo scandalo della tangentopoli teatina, subì invece una brusca battuta d’arresto e fu solo con l’ex sindaco Nicola Cucullo che vennero inaugurate le prime nove buche. La struttura fa capo all’Adriatico Golf Club Spa, costituita a dicembre del 1986 e con durata fino al 2020, che ha per oggetto sociale “la promozione e l’allestimento di impianti ed attrezzature sportive, utilizzando terreni di scarso rendimento", ma anche, "lo svolgimento di qualsiasi attività mobiliare connessa o utile per il raggiungimento di detto scopo, nonché la gestione degli impianti medesimi per lo sviluppo delle discipline sportive relative, con particolare riguardo alla pratica del golf”. Obiettivo importante, mortificato dai fatti. «C’erano le premesse», conclude D’Aurelio, «perché l’impianto potesse avere un futuro tranquillo, anche perché era entrata in funzione il circolo del golf d’Abruzzo con annessa Osteria delle colline Verdi, di cui non restano oggi che ignobili rovine».

Sipo Beverelli

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