Il Guerriero trasferito «Soltanto avanspettacolo»

Meeting del G8. Le dure accuse di Italia nostra al Governo.

CHIETI. «L’avanspettacolo e la pubblicità valgono bene i rischi di danneggiamento di un vecchio oggetto da museo». Anche Italia Nostra critica il trasloco del Guerriero di Capestrano al G8. Il consiglio regionale abruzzese dell’associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione «nell’esprimere la più vibrante protesta per la grottesca iniziativa, denuncia ancora una volta l’allarmante insensibilità governativa verso la tutela del nostro patrimonio di civiltà, rigorosamente garantita dall’articolo 9 della Costituzione e, attualmente, sacrificata sugli altari della demagogia politica». Non scema la polemica sulla statua antica, unica testimonianza del popolo italico, arrivata a Coppito con il nulla osta del ministero del beni culturali, ma che ha suscitato una serie di pareri contrari in primis quello della Sopritendenza archeologica regionale che aveva fatto notare la vulnerabilità della statua sia per la insita fragilità, considerato il materiale con il quale lo scultuore Ananis la forgiò, (pietra calcarea locale), sia per i punti di frattura alle caviglie e soprattutto per l’elevato rischio sismico del territorio aquilano.

Una decisione arrivata «dopo il trasferimento del busto di Adriano nel quartiere generale della Unione Europea, a Bruxelles, e il tentativo di portare i Bronzi di Riace alla Maddalena, è vivo l’allarme per l’incolumità del simbolo indiscusso della civiltà italica» aggiunge Italia nostra. «La statua-stele celebrativa databile al VI secolo a.C.», continua l’associazione, «costituisce un capolavoro di ineguagliabile valore artistico, storico e sociale. Invano la Soprintendenza archeologica regionale ha espresso parere negativo». Criticati dai soprintendenti abruzzesi soprattutto la discutibile organizzazione del trasloco e le mancate cautele per la sistemazione nella main conference della caserma della Finanza a Coppito. «Oltretutto è disponibile una copia perfetta dell’originale», continua Italia Nostra, «in grado di suscitare altrettanto interesse e ammirazione. Ma il ministero dei Beni culturali è stato irremovibile: l’avanspettacolo e la pubblicità valgono bene i rischi di danneggiamento di un vecchio oggetto da museo».