Il prefetto: «Lo Stato c’è, così tuteliamo i cittadini» Nuovi indizi contro i violenti 

Della Cioppa rafforza i controlli di carabinieri e polizia per i fine settimana La squadra mobile sequestra un tirapugni a casa di uno dei sette indagati

CHIETI. «Lo Stato c’è, abbiamo rafforzato i controlli». Il prefetto Mario Della Cioppa interviene all’indomani del blitz di carabinieri e polizia scattato all’alba di mercoledì dopo l’identificazione dei sette responsabili dei pestaggi che hanno macchiato di sangue la movida di Chieti Scalo (lo scorso 16 marzo) e di Fossacesia (la sera di Pasquetta), aggressioni che hanno creato un rilevante allarme sociale, considerando che tre giovani sono finiti in ospedale con fratture e traumi.
L’INTERVENTO DEL PREFETTO
Della Cioppa plaude alla «tempestiva e immediata risposta che le forze di polizia hanno fornito per entrambi gli episodi. Ho telefonato sia al questore Aurelio Montaruli che al colonnello Alceo Greco per complimentarmi personalmente per l’azione di polizia giudiziaria posta in essere. Ringrazio sia la procura della Repubblica ordinaria che quella dei minorenni», prosegue il prefetto, «per la grande attenzione fornita, perché la velocità della risposta delle istituzioni, nel loro complesso, consegna alla collettività l’idea di una presenza fattiva dello Stato sul territorio. L’operazione dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, come è già accaduto in altri casi, dimostra che esse sono presenti e vigili, a tutela della libera fruizione degli spazi da parte della cittadinanza».
SERVIZI RAFFORZATI
Il tema della movida sarà affrontato nel corso della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica fissata per il 7 maggio. Nel frattempo, per i prossimi fine settimana, il prefetto ha disposto un rafforzamento dei servizi di polizia e carabinieri, peraltro già previsti.
CHI SONO I VIOLENTI
In tre sono accusati di aver partecipato a entrambe le aggressioni: il teatino Matteo Camillo Mammarella, diciannovenne formalmente residente a Manoppello, Lorenzo Creati (19) di Spoltore e Luca Amoroso (20) di Cepagatti. Li hanno perquisiti i carabinieri di Chieti Scalo e Fossacesia, con la collaborazione delle stazioni territorialmente competenti. In due, invece, devono rispondere solo dell’episodio di Fossacesia, avvenuto sul lungomare, all’uscita dello stabilimento balneare Supporter: si tratta di un diciassettenne di Collecorvino, anche lui svegliato all’alba di mercoledì dai militari dell’Arma, e di un ragazzo che non è stato destinatario della perquisizione (dunque non è ancora a conoscenza del procedimento a suo carico).
TIRAPUGNI SEQUESTRATO
I poliziotti della squadra mobile hanno passato al setaccio le abitazioni dei pescaresi Roberto Salutari (23) e Romolo Denny De Luca (18), finiti sotto accusa per il pestaggio di Chieti Scalo, dove due ragazzi sono stati feriti nei pressi della Galleria Scalo, intorno alle tre di notte. A casa di Salutari gli agenti hanno sequestrato un tirapugni in metallo. È un oggetto di particolare interesse investigativo perché, in base alla ricostruzione dell’accusa, le vittime sono state colpite senza pietà anche con un tirapugni, portando via a una di loro il cellulare (da qui l’accusa di rapina, che si aggiunge a quella di lesioni personali). Gli indagati – ai quali gli investigatori hanno sequestrato pure gli indumenti presumibilmente indossati al momento delle aggressioni – sono difesi dagli avvocati Franco Perolino, Gianluca Carlone, Alessandro Perrucci, Pierluigi De Virgiliis, Elisabetta Angeloni e Paolo Firmino Feliciani.
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