Il Psi entra nella giunta un assessore deve lasciare

Vertice del centrosinistra per evitare nuove astensioni nel voto in consiglio L’esecutivo resta con sette componenti: a uno va revocato l’incarico

VASTO. Sì all’ingresso dei socialisti, ma senza l’azzeramento della giunta e senza la riduzione degli assessorati. È l’orientamento emerso dal tavolo di maggioranza del centrosinistra riunito l’altra sera per cercare una soluzione politica che eviti pericolose astensioni in consiglio comunale.

La prossima scadenza è il bilancio di previsione e il sindaco Luciano Lapenna non vuole certo correre il rischio di ritrovarsi senza i numeri sufficienti per l’approvazione dell’importante provvedimento. Dopo l’ultima presa di posizione del gruppo consiliare socialista, che si è astenuto sulle norme tecniche, il centrosinistra ha deciso di affrontare la spinosa questione mostrando segnali di apertura rispetto alle richieste avanzate nei mesi scorsi dal Psi tramite il segretario Luigi Rampa.

Le forze politiche hanno manifestato la loro disponibilità all’ingresso dei socialisti nell’esecutivo, ma si sono dette contrarie all’azzeramento chiesto dal Psi che in questi mesi ha spesso accusato l’attuale giunta di immobilismo. Secondo i partiti che sostengono il sindaco, il problema può essere risolto cambiando qualche casella e senza rivoluzionare l’attuale assetto. Anche perché, a loro avviso, l’azzeramento implicherebbe un giudizio negativo sull’operato dell’amministrazione. Resta da vedere, però, quale forza politica dovrà rinunciare all’assessorato per consentire al Psi di essere rappresentato nell’esecutivo.

Lo statuto impedisce un eventuale allargamento della giunta, quindi a uno dei sette assessori in carica, tre dei quali in quota Pd, dovrà essere revocato l’incarico. Difficile pensare che Lapenna rimandi a casa Marco Marra (Prc) o Anna Suriani (Sel), che oltre ad averlo sempre sostenuto rappresentano l’ala sinistra della coalizione finita spesso nel mirino di esponenti del Pd che vorrebbero allargare la maggioranza ai centristi. Le posizioni in bilico più verosimilmente sono quelle del vicesindaco Antonio Spadaccini (che dopo essere uscito dall’Italia dei valori non ha più un partito) e dell’assessore Mario Olivieri di Giustizia Sociale, movimento civico che alle ultime elezioni politiche si è schierato con Intesa Popolare di Giampiero Catone, lista satellite della galassia berlusconiana.

Spetta al sindaco fare una scelta che non si preannuncia facile e che, in ogni caso, creerà malumori. Il rischio concreto è che per accontentare i socialisti si scontenti qualche altra forza politica.

Anna Bontempo

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